Dalle aule universitarie all’ambulatorio di medico di famiglia, un percorso nei ricordi esplorando alcuni momenti salienti di una generazione di laureati degli anni 80.“Stupi.Diario – Il mio cassetto della memoria” e’ il primo libro del Dott. Paolo De Liguoro: “Ho aperto alcuni cassetti nel tentativo di far luce su alcune ombre che hanno contraddistinto i tempi dell’Università; mi piace definire questo libro come un <<manifesto della medicina di famiglia>>. Avrei potuto intraprendere un percorso come specialista pneumologo in ospedale, ma ho deciso di inseguire il mio sogno, quello di diventare medico di famiglia, di instaurare un rapporto tra medico e paziente continuativo e di fiducia”. Sul percorso universitario l’autore aggiunge: “Tutti sapevano e nessuno metteva su carta; ho cercato di focalizzare l’attenzione su alcuni episodi capitati in quegli anni e su momenti che hanno caratterizzato l’intera generazione laureatasi negli anni 80” . Su messaggio che il libro vuole trasmettere: “Purtroppo questa professione è stata svilita dall’ eccessiva burocratizzazione che sta allontanando i tanti medici da questo lavoro e sta avvilendo quanti si affaccino ad esso. Per questo motivo mi rivolgo alle giovani promesse che dalle aule universitarie sono passati in prima linea con il Covid: affrontate questa professione con lo spirito e l’abnegazione che ci ha caratterizzato in questi anni, non siamo medici scrivani della sanità”.
Cultura ed Eventi
L’opera prima di Paolo De Liguoro ‘Racconto i tempi dell’Università ed il mio sogno di diventare medico di famiglia’
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