La Camera dei deputati ha approvato definitivamente, il 16 febbraio, il disegno di legge di conversione del decreto-legge del 23 dicembre 2016, n. 237, che ha lo scopo di arricchire gli strumenti a disposizione del Governo e del sistema creditizio italiano per evitare che le crisi di alcuni istituti bancari degenerino nella loro liquidazione.
Gli interventi contenuti nel provvedimento non interessano il complesso del sistema bancario italiano che, a dispetto di quello che si potrebbe credere, è piuttosto solido. Tra le 600 banche presenti in Italia, infatti, meno di una decina si trovano in crisi o in difficoltà.
Il provvedimento autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze a concedere, con diverse modalità e nel rispetto delle regole europee sugli aiuti di Stato, sostegno pubblico alle banche italiane in esito delle prove di stress dell’Unione europea e del Meccanismo di vigilanza unico (Single Supervisory Mechanism-SSM).
In particolare si autorizza il Ministero dell’economia e delle finanze a concedere la garanzia dello Stato su passività di banche italiane e su finanziamenti erogati discrezionalmente dalla Banca d’Italia alle banche italiane per fronteggiare gravi crisi di liquidità.
Il 19 gennaio 2016, il MEF ha adottato provvedimenti di concessione della garanzia dello Stato dell’accesso alla liquidità nei confronti di Monte dei Paschi di Siena, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Banca Etruria.
Il provvedimento è ispirato al principio del burden sharing, in virtù del quale la banca e i suoi azionisti devono contribuire in modo sostanzioso al risanamento dell’istituto di credito. Si stabilisce inoltre che la concessione della garanzia da parte dello Stato sulle passività delle singole banche sia onerosa.
Gli interventi di risanamento hanno una natura temporanea. La banca risanata deve essere restituita al mercato. Non può essere utilizzata, questa modalità, per ripianare le perdite.
Il decreto, che pure è intervenuto in un contesto economico segnato dalla crisi del gruppo Bancario MPS, rappresenta un grande passo in avanti sulla strada della riorganizzazione del sistema bancario. Il provvedimento rappresenta dunque uno strumento importante per affrontare, senza gravare sui contribuenti, le difficoltà di uno dei più grandi gruppi bancari italiani, ma delinea contemporaneamente un insieme di misure che potrebbero in futuro essere utilizzate per affrontare altre situazioni di crisi.
Il testo contiene infine delle misure e degli interventi volti a sviluppare l’educazione finanziaria, previdenziale e assicurativa.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2016, n. 237, recante disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio” AC 4820-A – relatori Nazzareno Pilozzi (PD) per la V Commissione Bilancio e Paolo Petrini (PD) per la VI Commissione Finanze – e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.
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