Tragedia indicibile nella foresta di Dadia, nell’Evros in Grecia: 18 migranti sono bruciati vivi nella foresta di Dadia, in Grecia, secondo le informazioni ufficiali dei vigili del fuoco. Mentre le indagini proseguono, persistono notizie secondo cui il bilancio delle vittime è salito a 26. Le 18 persone, apparentemente immigrati, sono state trovate carbonizzate, nessuno è stato dichiarato disperso. Le indagini proseguono con informazioni che i vigili del fuoco non confermano, almeno non ancora, parlando di altri 8 morti. Poiché non ci sono segnalazioni di persone scomparse, si stima che si tratti di persone entrate illegalmente nel Paese, ha osservato il rappresentante dei vigili del fuoco, Yiannis Artophios, sottolineando che le indagini continuano. Il timore che il numero dei morti sia più alto è rafforzato dal fatto che i migranti si muovono in gruppi, nella foresta fino a raggiungere Sapes e uscire ad Egnatia. È indicativo che i morti siano stati identificati in due gruppi. La notizia viene trasmessa come emergenza dai principali media internazionali come l’Associated Press e la BBC, con la politica greca sull’immigrazione dei rifugiati che ha ricevuto dure critiche soprattutto dopo il naufragio di Pylos. Organizzazioni e partiti antirazzisti hanno criticato duramente il governo, parlando di un “crimine orribile”, senza abbandonare lo studio del governo per aumentare le pattuglie di frontiera dopo lo scoppio dell’incendio. “La morte di decine di nostri simili sradicati, trovati carbonizzati nella foresta di Dadia, è un orribile crimine multi-morte, che distrugge ogni giustificazione del governo secondo cui la protezione della vita umana è al “centro della pianificazione”, sottolinea tra l’altro il KKE . “Il razzismo del governo uccide da Dadia a Pylos” è la dura dichiarazione di KEERFA, che invita a una manifestazione di protesta giovedì a Syntagma alle 19.00. I pericoli dell’immigrazione irregolare e dei trafficanti criminali, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”,sono al centro del comunicato con cui il ministro dell’Immigrazione e dell’Asilo, Dimitris Kairidis, esprime il suo dolore per la morte dei migranti, sulla stessa “linea” seguita per il naufragio a Pilo. “Con grande tristezza abbiamo appreso della morte di almeno 18 immigrati nell’incendio scoppiato nella foresta di Dadia. Nonostante gli sforzi costanti e persistenti delle autorità greche per proteggere le frontiere e la vita umana, questa tragedia conferma, ancora una volta, i pericoli dell’immigrazione irregolare. In questo contesto, evidenziamo e denunciamo, ancora una volta, l’attività omicida dei trafficanti criminali (e di coloro che li facilitano) e il traffico di flussi irregolari, che è ciò che mette ogni giorno in pericolo la vita di molti migranti sia a terra che in mare. “dice il ministro.
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