
Si è appresa con costernazione la notizia della condanna di Aleksey Navalny ad una lunga pena detentiva; condanna originata da un processo già definito “arbitrario e manifestamente irragionevole” dalla Corte europea dei Diritti Umani.
La detenzione di Navalny, dopo l’avvelenamento con agente chimico dell’agosto scorso, conferma la tendenza alla soppressione dei diritti fondamentali nella Federazione Russa.
L’Italia resta un coerente sostenitore del dialogo e dalla cooperazione tra l’Unione Europea e la Russia, ma esprime forte preoccupazione dinanzi a tali sviluppi, che contrastano con i principi basilari della democrazia e dello stato di diritto.
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