La pubblicazione pre-elettorale di oggi rivela una tendenza positiva e in crescita dei principali indicatori di interesse elettorale a poche settimane dal voto dei cittadini dell’UE, che si terrà dal 6 al 9 giugno (in Italia l’8 e 9). L’interesse per le elezioni, la consapevolezza di quando si svolgeranno e la probabilità di votare sono tutti in crescita rispetto all’ultima rilevazione dell’autunno 2023. Gli aumenti sono ancora più evidenti rispetto al sondaggio della primavera 2019 (tre mesi prima delle precedenti elezioni europee).
Il 60% dichiara ora di essere interessato a votare a giugno (+3 pp rispetto all’autunno 2023 e +11 pp rispetto a febbraio/marzo 2019). Il 71% afferma che è probabile che vada a votare (da 7 a 10 su una scala da 1 a 10), pari a +3 punti percentuali rispetto all’autunno 2023 e a +10 punti percentuali rispetto a febbraio/marzo 2019. Su questo fronte i dati italiani sono simili: il 59% è interessato alle prossime elezioni e il 70% andrebbe a votare alle elezioni se fossero la prossima settimana.
I risultati suggeriscono che i cittadini dell’UE sono molto consapevoli dell’importanza delle elezioni nell’attuale contesto geopolitico, con otto intervistati su dieci (81%) che concordano sul fatto che ciò rende il voto ancora più importante. Un’ampia maggioranza in tutti gli Stati membri approva questa affermazione.
La Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, commentando i risultati del sondaggio, afferma: “Il 2024 è un anno elettorale importante, con elezioni che si svolgeranno in Europa ma anche negli Stati Uniti, in India, nel Regno Unito e in molti altri Paesi. L’esito di queste elezioni sarà con ogni probabilità cruciale per il futuro della democrazia nel mondo. Invito i nostri cittadini a votare alle prossime elezioni europee, a partecipare a questo anno storico e a rafforzare la democrazia europea”.
La percezione dell’UE e le sfide del futuro
All’avvicinarsi della conclusione di questa legislatura, l’81% dei cittadini dell’UE ha un’immagine positiva o neutra del Parlamento europeo, mentre solo il 18% ha una visione negativa. Inoltre, la maggioranza dei cittadini UE (56%) vorrebbe che il PE svolgesse un ruolo più importante, mentre solo il 28% vorrebbe il contrario e il 10% vorrebbe mantenere il ruolo attuale.
Gli italiani apprezzano il PE più della media EU27: il 45% ha un’opinione totalmente positiva contro il 41% europeo. L’apprezzamento si riscontra soprattutto tra i giovani (62% tra i 15 e i 24 anni) e scende man mano che si sale (40% over 55).
La Presidente Metsola aggiunge: “Il Parlamento e l’Unione europea hanno fatto molta strada negli ultimi anni. Abbiamo dovuto affrontare circostanze eccezionali e difficili, ma siamo diventati più forti. Il Parlamento è stato e continuerà a essere la voce e il difensore dei cittadini nell’UE”.
I cittadini europei vorrebbero che la lotta alla povertà e all’esclusione sociale (33%) e il sostegno alla sanità pubblica (32%) fossero i principali temi in discussione durante la campagna elettorale. Il sostegno all’economia e alla creazione di nuovi posti di lavoro, nonché la difesa e la sicurezza dell’UE sono entrambi al terzo posto (31%). L’importanza che i cittadini attribuiscono alla difesa e alla sicurezza dell’UE è aumentata nel corso della legislatura, soprattutto alla luce della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. La difesa e la sicurezza dell’UE sono ora indicate come prima (o prima a pari merito) priorità della campagna elettorale in nove Paesi, con i risultati più alti in Danimarca (56%), Finlandia (55%) e Lituania (53%).
Rispetto alla media EU27, gli italiani vogliono parlare di più di salute pubblica (38% vs 32%) e creazione di più posti di lavoro e aiuto all’economia (41% vs. 31%). Questi due sono anche i due temi che gli elettori italiani hanno detto di voler al centro della campagna elettorale. Maggiore attenzione, sempre rispetto alla media, anche per diritti dei consumatori (25% vs 14%) e per l’indipendenza energetica (24% vs 17%). Minore invece alla difesa (23% vs. 31%).
Guardando al futuro, i cittadini dell’UE considerano la difesa e la sicurezza (37%) come le prime priorità per rafforzare la posizione dell’UE a livello globale, mentre le questioni energetiche e la sicurezza alimentare/agricoltura seguono (entrambe al 30%).
Inoltre quattro cittadini su dieci affermano che il ruolo dell’UE è diventato più importante negli ultimi anni mentre il 35% ritiene che sia rimasto invariato e il 22% che sia diminuito. A livello nazionale, in 15 Paesi la maggioranza relativa ritiene che il ruolo dell’UE nel mondo sia diventato più importante nel corso degli anni, con percentuali che raggiungono il 67% in Svezia, il 63% in Portogallo e il 60% in Danimarca. Dall’altro lato, i cittadini sloveni e cechi sono i più propensi a dire che il ruolo dell’UE è diventato meno importante (rispettivamente 32% e 30%).
Quasi tre quarti dei cittadini (73%, +3 pp rispetto all’autunno 2023) affermano che le azioni dell’UE hanno un impatto sulla loro vita quotidiana, compreso un quinto (20%) per il quale hanno “molto” impatto. Inoltre, un’ampia maggioranza di europei concorda sul fatto che il proprio Paese, nel complesso, trae vantaggio dall’appartenenza all’UE (71%). Questi risultati sono stabili rispetto all’autunno 2023 e continuano a godere di livelli elevati in tutta l’UE.
Contesto
L’Eurobarometro Primavera 2024 del Parlamento europeo è stato condotto dall’agenzia di ricerca Verian (precedentemente Kantar) tra il 7 febbraio e il 3 marzo 2024 in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Il sondaggio è stato condotto faccia a faccia, con interviste video (CAVI) utilizzate anche in Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia e Malta. In totale sono state condotte 26.411 interviste. I risultati dell’UE sono stati ponderati in base alla dimensione della popolazione di ciascun Paese.
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