di Cristina Basso
In occasione del suo decimo anniversario consecutivo, il “Premio Concetta Barra” ritorna a Procida il 6 e il 7 settembre. L’evento nasce dalla volontà dell’Università di Napoli Federico II – promosso all’interno del Master di II livello in “Drammaturgia e Cinematografia” dell’Università federiciana e organizzato dall’Associazione PartenArt, sotto la direzione di Fara Paolillo – di rendere omaggio alla straordinaria artista procidana, che ha brillantemente reinterpretato e reso unico il patrimonio culturale popolare dell’isola che l’ha vista nascere.
Il via alle celebrazioni avverrà mercoledì 6 settembre alle ore 19.00 nella suggestiva cornice di piazza Marina Grande, con il Convegno Internazionale dedicato alle Famiglie di Artisti, presieduto da Massimo Marrelli. Dopo i saluti istituzionali una serie di prestigiosi ospiti prenderà la parola, tra cui Peppe Barra, Beatrice Alfonzetti (docente presso l’Università di Roma La Sapienza), Conchita Sannino (scrittrice e giornalista de La Repubblica), Andrea Mazzucchi (docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Adriana Maurillo (docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Matteo Palumbo (docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Pasquale Sabbatino (docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Piermario Vescovo (docente presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore del teatro stabile di Verona). In seguito, sarà dedicato un omaggio a Concetta Barra con l’esibizione di “Procida dentro” di e con Antonio Muro.
La sera successiva, giovedì 7 settembre, alle 19:30, nella stessa Piazza Marina Grande, si terrà la cerimonia di premiazione.
I vincitori del Premio Concetta Barra di quest’anno sono figure di spicco che hanno lasciato un’impronta indelebile nel campo della cultura: Roberto Andò, Titti Marrone, Silvio Orlando, Alessandro Orrei, Elisabetta Rasy, Tosca e Imma Villa.
Subito dopo la premiazione, a partire dalle 21.00, lo spettacolo prenderà vita con Tosca nell’esibizione intitolata “Sto Core mio”, un Notturno napoletano. Anche quest’anno il Premio si conferma un’occasione insieme colta e popolare, così come la sua ispiratrice, per riflettere sulle arti della scena e sui suoi grandi protagonisti di ieri e di oggi.
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