
La canapa è il business del futuro. Su questo concetto ci sono oramai pochi dubbi. Il mercato della canapa, nella sua interezza, è diventato uno dei più floridi in assoluto nel mondo.
Da questo macro-mercato è possibile poi andare ad analizzare il business del CBD legale, che è un prodotto derivato dalla pianta di canapa e rappresenta solo una sottile fetta del mercato globale di questa pianta.
Già ad un primo sguardo si intuisce subito che questo settore, trainato dai prodotti a base di CBD, è in grande espansione già da diversi anni.
I benefici e i mille utilizzi dell’olio di CBD (in proposito puoi leggere qui), rilevati oramai da centinaia di studi scientifici differenti, hanno dato una spinta incredibile a questo mercato.
L’unico freno che ha leggermente rallentato lo sviluppo del business del CBD negli scorsi decenni è stato generato dalla confusione a livello legislativo che ha accompagnato questi prodotti.
Per fortuna negli ultimi anni la situazione legislativa del CBD è stata chiarita un po’ in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi aderenti all’Unione Europea.
L’Europa unita in favore del CBD
Le resistenze alla legalizzazione dei prodotti derivati dalla pianta di canapa erano legate a una grossa confusione terminologica ed anche ad una criminalizzazione di tutta una famiglia di piante.
Le varietà di canapa sono molte, infatti, e ve ne sono alcune che hanno caratteristiche completamente differenti rispetto alle altre. Il grosso della confusione si è creato confondendo due molecole: THC e CBD.
Il Tetracannabidiolo, THC, è una molecola contenuta nella canapa che presenta effetti psicotropi e può dare alterazioni delle percezioni spazio-temporali.
Il Cannabidiolo, CBD, è invece un’altra molecola, sempre contenuta nella canapa, che non dà alcun effetto psicotropo, ma offre invece ottime proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antidolorifiche.
Le legislazioni europee, tratte in inganno, continuavano a voler punire le piante di canapa ad alto tasso di THC, finendo poi per colpire indiscriminatamente anche il CBD.
Lentamente si è cominciato a fare degli importanti distingui e l’Europa si è finalmente unita nel comprendere le differenze tra THC, CBD e tra le varie tipologie di canapa.
Il mercato del CBD
Attualmente in Europa il mercato del CBD ha superato i 500 milioni di euro annui, una cifra estremamente importante. La legislazione ha approvato dunque la produzione, la commercializzazione e l’uso industriale dei derivati della canapa.
La condizione è una sola: i prodotti sopracitati devono avere un tasso di THC che non superi lo 0.2%. In questo modo l’Europa è riuscita a colpire il THC senza ferire il CBD.
Una volta risolto questo problema dall’Unione Europea si è presentato subito un altro scoglio: fare recepire a tutti i Paesi membri la direttiva.
Spesso e volentieri la normativa europea sul CBD entrava infatti in conflitto con le leggi interne dei Paesi. Alcuni di essi, infatti, non facevano alcuna distinzione tra CBD e THC e colpivano indiscriminatamente ogni varietà ed utilizzo.
Lentamente tutti i Paesi membri, dopo avere approfondito con calma e precisione la questione, hanno adattato le loro leggi a quelle europee confermando di fatto la bontà delle indicazioni dell’Unione.
Francia, Germania, Scandinavia, Olanda, Belgio, Danimarca… con piccole differenze, un Paese dopo l’altro, hanno votato leggi interne che aprivano al mercato del CBD legale.
La legislazione italiana sul CBD
In Italia ovviamente si sono aperti dibattiti che non sembravano voler finire a proposito del CBD e dei prodotti derivati dalla canapa. La cronistoria degli interventi pro e contro l’utilizzo di questi prodotti potrebbe riempire le pagine di molti libri. Molta parte della discussione venne strumentalizzata dalla politica per altri interessi, come spesso accade. Poi, il 14 gennaio 2017, la Legge 242 entrò in vigore e tutto divenne più chiaro.
Da quel momento, infatti, i prodotti a base di CBD possono essere prodotti e commercializzati nel Bel Paese a patto che mostrino un contenuto di THC non superiore allo 0.6%.
Vi sono state alcune sentenze della magistratura che hanno tentato di riportare indietro il tempo, con tentativi piuttosto goffi ed imbarazzanti, ma la legge di riferimento è rimasta la 242 ed ogni attacco ad essa è stato respinto.
Ad oggi il mercato italiano dei prodotti a base di CBD è estremamente fiorente e solido: sempre più persone hanno scoperto i benefici di questi veri e propri toccasana per la salute.
Negozi ed e-commerce di successo come Justbob offrono un catalogo di prodotti quasi sterminato, rigorosamente tutti derivati dalla canapa: farmaci, alimentari, bevande, cosmetici, oli… ed il successo continua a crescere.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS