Nella mattinata odierna, personale della Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia, in esecuzione di un’ordinanza cautelare personale applicativa della misura coercitiva degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha proceduto all’arresto di un giovane incensurato, di anni 22, gravemente indiziato dei reati di detenzione e porto illegali di una pistola.
Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica ed espletate dalla Squadra Investigativa del Commissariato P.S. di Castellammare di Stabia, traevano origine dal ferimento, a colpi di arma da fuoco, di una ragazza ferma in strada, mentre attendeva il fidanzato, in Piazza Giovanni XXIII a Castellammare di Stabia la sera del 27.5.2022.
Nel corso delle indagini, si aveva modo di accertare che la ragazza era stata vittima innocente di una sparatoria, ferita per caso, per il solo fatto di trovarsi sul luogo teatro dei fatti.
Si accertava, infatti, che il soggetto ritenuto responsabile della sparatoria, verosimilmente per motivi di gelosia, determinati da un presunto tradimento dello stesso ad opera della sua fidanzata, si era armato di una pistola e si era posto alla ricerca del rivale in amore.
Nel corso della sua ricerca, egli aveva incontrato un amico del rivale, con il quale aveva avuto una discussione determinata dal rifiuto di questi di rivelargli il luogo ove si trovava il rivale, all’esito della quale l’autore della sparatoria aveva esploso alcuni colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dello stesso, i quali, oltre a colpire quest’ultimo, ferendolo di striscio ad un piede, avevano colpito anche una ragazza, estranea ai fatti, cagionandole la frattura della tibia, giudicata guaribile in 30 giorni.
Avuto riguardo alla estrema, inaudita, gravità della condotta posta in essere nell’occorso dall’autore della sparatoria, il quale non aveva esitato ad esplodere molteplici colpi di pistola, in una piazza affollata da persone, nei confronti dell’amico del suo rivale in amore, solo perché questi si era rifiutato di dirgli dove si trovava la vittima designata, accettando il rischio di colpire i passanti innocenti, come poi effettivamente avvenuto, questo Ufficio aveva chiesto l’applicazione della più grave misura coercitiva della custodia cautelare in carcere.
Il giudice, pur condividendo la sussistenza della gravità indiziaria, ha ritenuto idonea a tutelare le esigenze cautelari la meno grave misura degli arresti domiciliari.
Al1’esito delle formalità di rito, in ottemperanza al dispositivo cautelare, l’indagato, il quale risponde anche del reato di lesioni personali aggravate, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.
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