Verso Napoli – Arsenal, Ancelotti: “Domani ci vorrà coraggio, testa e cuore. Faremo una grande prestazione”
Domani ci vorrà coraggio intelligenza e cuore“. Carlo Ancelotti battezza con tre parole la sfida contro l’Arsenal nella conferenza stampa di vigilia del ritorno dei quarti di Europa League.
“Sono le tre componenti che chiedo alla squadra. Il coraggio l’ho visto poco nella gara di andata soprattutto all’inizio, l’intelligenza c’è stata nella seconda parte in Olanda. Il cuore è quello che ci metteremo domani oltra a una alta dose di intensità”.
“E’ una grandissima opportunità che possiamo cogliere con un atteggiamento mentale positivo e con tanto cuore. L’ambiente straordinario del San Paolo ci aiuterà certamente. Siamo l’unica squadra italiana ad essere ancora in Europa e vogliamo restarci”.
Sarà un Napoli con le tre punte sin dall’inizio?
“Giocare con i tre attaccanti è una possibilità. Ma ci vorrà equilibrio anche nella fase offensiva. Mi aspetto coraggio ma anche personalità. Dobbiamo certamente pressare in avanti ma ci vorrà maggiore compattezza dei reparti”.
Che gara avete preparato tatticamente, a trazione anteriore dal primo minuto?
“La partita la vogliamo giocare fino alla fine e se è possibile anche di più. Dobbiamo giocarla al massimo delle nostre possibilità, non dobbiamo avere frenesia nel cercare il gol ma dobbiamo tenerla aperta e provare a sovvertire il risultato”
“Il Napoli domani sono certo che farà una grandissima prestazione e io credo che ce la possiamo fare. All’andata siamo stati un po’ impauriti anche dall’ambiente, ma domani l’ambiente è totalmente nostro e ci scrollerà di dosso le preoccupazioni che abbiamo avuto ad Amsterdam”.
Ha deciso lei il ritiro a Verona?
“A dir la verità io ero contrario, invece i giocatori hanno deciso di andare da Londra direttamente a Verona. Io non sono favorevole ai ritiri, preferisco che i ragazzi stiano a casa con la propria famiglia per ricaricarsi. Però la squadra ha ritenuto più utile restare unita e quindi insieme abbiamo deciso”.
Che indicazioni ha tratto dal successo al Bentegodi?
“Sicuramente la vittoria col Chievo ci ha ridato il sorriso, maggiore serenità e ci ha tolto qualche scorie in vista di domani. Vincere aiuta sempre a vincere”.
Callejon, che è al suo fianco, ha espresso il desiderio di restare a Napoli fino alla fine della carriera:
“Quando un calciatore esprime un desiderio simile significa molto per una Società. Il suo desiderio è anche frutto di un nostro colloquio.
I giocatori con grande senso di appartenenza sono fondamentali alla lunga soprattutto nelle grandi squadre. Calciatori che quando indossano la maglia hanno una sensazione speciale. Josè è uno di quelli e per noi è un uomo di grande importanza”.
Un gruppo di tifosi ha esposto striscioni con la scritta “pretendiamo la Coppa”. Che ne pensa?
“Io pretendo il massimo impegno, applicazione e concentrazione dai miei ragazzi. Questo si deve pretendere. Ma un risultato sportivo non si può né pretendere, né prevedere, né garantire. Io non amo il termine pretendere, ma preferisco desiderare. E magari conquistare”.
L’Ajax gioca il miglior calcio d’Europa?
“L’Ajax gioca un calcio propositivo, accettano tanti duelli individuali, hanno sfrontatezza. A me piacciono le squadre che offrono un calcio propositivo. Non credo vinceranno la Champions ma se capitasse non sarebbe una sorpresa”.
Il modello Ajax è applicabile in Italia?
“Per costruire una squadra dalle giovanili occorre metodo, programmazione, progetto. Loro hanno sempre sfornato grandi giocatori sin da giovani. Però in Italia non è permesso fare questo tipo di programmazione a lungo termine perché qui si vogliono i risultati immediati. Non è una imposizione dei Club, bensì dell’opinione pubblica e dall’ambiente esterno alle Società”
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