
Lo scorso 1 aprile la politica sangiorgese perde l’assessore Luigi Goffredi.
Ad esprimersi sulla vicenda Giorgio Zinno che ha sottolineato delle divergenze di vedute nelle ultime settimane, nella costruzione del documento di programmazione in merito ai servizi a domanda individuale, che hanno alimentato il clima ostile all’interno della Giunta spingendo quest’ultimo alla revoca dell’incarico dell’ex assessore.
Ad esprimersi ora è invece Goffredi, che attraverso una lettera indirizzata al primo cittadino ha minifestato il suo stato d’animo e la sue motivazioni di condizioni che hanno alternato il normale funzionamento del suo incarico.
Arrivato in Giunta Comunale con delega di Bilancio Goffredi era positivo ed entusiasta con la volontà di prestarsi al servizio della città; un entusiasmo- come da lui definito all’interno della lettera- calato in quanto davanti a sé ha trovato un ambiente ostile, difficile per poter creare un sistema virtuoso di lavoro e collaborazione. Un ambiente nato da uno stato di confusione di ruoli tra la rappresentanza politica, del Consiglio, della Giunta e dei Dirigenti. Un confronto politico nel rispetto delle regole è sale della democrazia che per Goffredi però è mancato, trovandosi davanti ad un non corretto legittimo esercizio politico ma da azioni dl altra natura.
Una lettera che infine si conclude con i ringraziamenti verso il sindaco Giorgio Zinno per avergli concesso l’opportunità di ricoprire il ruolo a lui incaricato.
Di seguito la lettera integrale di Luigi Goffredi a Giorgio Zinno
Quando lei mi propose di entrare nella Giunta Comunale con delega al Bilancio, accettai con entusiasmo forte della volontà di mettermi al servizio della città. Non ignoravo né la delicatezza né la gravosità dell’impegno, ma insieme alla voglia di fare coltivavo la speranza di una piena e leale collaborazione sia da parte dei consiglieri che dall’apparato dirigenziale e burocratico.
Purtroppo questa speranza di fare sistema non ha trovato riscontro nella realtà. Le difficoltà, se non addirittura le impossibilità, di creare un sistema virtuoso di lavoro e collaborazione , nasce prevalentemente di uno stato di grave confusione di ruoli che si è creato tra la rappresentanza politica del Consiglio, della Giunta e dei Dirigenti. Le ragioni per cui si è determinato questo stato di cose, non mi sono chiare, ma sicuro vi è la volontà di alcuni di creare un clima di ostilità e contrapposizione tra la Giunta e il Consiglio coinvolgendo i dirigenti ad assumere comportamenti innaturali.Per comprendere a chi giova avvelenare l’azione politica, forse bisogna leggere negli avvenimenti recenti e meno recenti della vita politica del consiglio comunale, ma è utile che questa ricerca la faccia il consiglio stesso con un dibattito aperto e serrato sulle attuali condizioni dell’agibilità politica dell’Istituzione Locale.
Il confronto è una sana lotta politica, il sale della democrazia ma bisogna sempre agire nel rispetto delle regole. Quando per alimentare la contrapposizione si svolgono le regole allora non ci troviamo più di fronte al legittimo esercizio politico, ma ad azioni di altra natura. La stessa rinuncia ad esercitare il ruolo politico proprio del consigliere, è un fatto grave per la democrazia e costringe altre istituzioni ad azioni di surroga che svuotano di compiti e valori le assemblee elettive.La mia personale situazione che è stata ed è quella di un uomo libero e leale verso le istituzioni, mi consente di guardare ai fatti con serenità e rappresentarli per quel che sono, senza reconditi scopi politici e personali.
Non devo difendere nessun fortino, si chiami permesso o esonero retributivo e non devo cercare consensi elettorali al mercato della demagogia o peggio con la menzogna e la falsità.Pertanto, per ringraziarla per l’onore che mi ha concesso nel ricoprire un ruolo di grande valenza politica e prestigio istituzionale, rassegno le mie irrevocabili dimissioni dall’incarico e la ringrazio ancora per aver tenuto fiducia nel mio lavoro e nella mia storia politica e professionale.
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