Domenica 24 aprile, venti attivisti e attiviste di Napoli Animal Save si sono riuniti a Largo Enrico Berlinguer in onore della “Giornata Mondiale degli animali nei laboratori” insieme alla LAV. La performance è stata un Save Square, un’azione statica.
Gli attivisti e le attiviste si sono posizionati con cartelloni e pc per mostrare la sofferenza, crudeltà e la morte che accade nei laboratori di ricerca e di test sugli animali. Altri si sono occupati dell’outreach, cioè un dialogo socratico e costruttivo al fine di far conoscere la verità e smettere di finanziare questo sistema. Ci sono stati anche cori pro liberazione animale e alcuni attivisti e attiviste hanno tenuto dei discorsi sulla crudeltà della sperimentazione ed hanno anche riportato i dati che confermano quanto questo sistema sia poco attendibile.
È stato anche allestito un banchetto per la raccolta firme sia per cambiare le leggi sulla sperimentazione animale sia per aderire al Plant Based Treaty, un trattato con cui si chiede di passare ad un sistema di produzione alimentare a base vegetale e investire nel verde e nella riconversione di tutte le attività che sfruttano gli animali.
Gli animali, nei laboratori, sono soggetti a immensi dolori, torture e pratiche disumane. Possono essere avvelenati, gasati, tagliati, bruciati, gli si possono rompere le ossa, amputare organi, privarli del sonno e recargli gravi danni al cervello e ad altri organi. Tutto in nome della ricerca scientifica, per svariate ragioni quali: cosmetici, chimici, medici e altro.
Si stima che ogni anno vengano sottoposti ad esperimenti dai 10 agli oltre 100 milioni di vertebrati. Gli animali impiegati sono vari: topi, cani, pesci, rettili, uccelli e scimmie. Se guardiamo, poi, ai dati possiamo osservare come i risultati di questi esperimenti siano spesso inattendibili o insufficienti per la specie umana.
Ad esempio il benzene, impiegato nei combustibili e nelle plastiche, si è dimostrato innocuo per i ratti, ma nocivo per gli umani; il metanolo che rende cieche le persone ma sugli animali non ha conseguenze negative o, ancora, il talidomide, che venne usato negli ann’50 che venne usato per trattare la nausea nelle donne incinte, ma causò un tasso altissimo di difetti di nascita nei bambini, anche se nei test era risultato sicuro.
Pertanto la LAV e Napoli Animal Save chiedono una sperimentazione alternativa, per gli animali, ma anche per questioni importanti come i medicinali, essenziali per le persone. Le alternative ci sono come i modelli in vitro, i modelli informatici, gli organi artificiali e altre tecniche affidabili e migliorabili.
“Un’atrocità non è minore per il fatto che viene commessa in un laboratorio ed è chiamata ricerca medica; resta sempre un’atrocità” (George Bernard Shaw). Scegliamo di sottrarre gli animali a questo sistema di abusi, torture, pratiche indegne e crudeli. Un sistema che sembra sempre più influenzato da interessi diversi dalla ricerca scientifica. C’è una strada alternativa senza sofferenza, percorriamola insieme.
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