L’Italia supera anche l’esame Ecuador, Pellegrini e Barella regalano agli Azzurri il secondo successo negli States
A 83 giorni dal debutto nell’Europeo la Nazionale prosegue spedita la sua marcia di avvicinamento al torneo continentale battendo 2-0 l’Ecuador nella seconda amichevole della tournée negli States. Dopo il successo nel primo test con il Venezuela, deciso dalla doppietta di Mateo Retegui, gli Azzurri si ripetono contro un avversario più impegnativo, 31° nel Ranking FIFA e già affrontato in occasione dell’ultima trasferta americana di 19 anni fa (1-1 il risultato). Alla Red Bull Arena di Harrison, a una decina di chilometri da New York, un’Italia rivoluzionata rispetto a giovedì (11 cambi) ma con lo stesso modulo del match con la Vinotinto, il 3-4-2-1, sblocca subito il risultato con un gran gol di Pellegrini, legittima il vantaggio collezionando diverse occasioni per il raddoppio e poi soffre nella ripresa, quando esce fuori la fisicità dei sudamericani. Nel finale Barella su assist di Orsolini fissa il risultato sul 2-0.
Aveva chiesto di alzare il livello Spalletti, sperando di non rivedere gli errori commessi con il Venezuela, e le risposte che voleva sono arrivate soprattutto nei primi 45’ attraverso una bella prova corale. L’esordiente Bellanova e il ritrovato Pellegrini hanno confermato di attraversare un ottimo periodo di forma, mentre in mediana ha funzionato la miscela di dinamismo e fosforo garantita da Barella e Jorginho. Bene anche Zaniolo, a suo agio nel nuovo modulo. Poi il comprensibile calo nel secondo tempo, complice la maggior freschezza dell’Ecuador. Prova superata, ma i veri esami saranno a giugno.
LA PARTITA. È un’altra Italia rispetto all’amichevole con il Venezuela. Spalletti cambia tutto l’undici titolare, confermando invece la difesa a tre e il 3-4-2-1 ‘fluido’ che stavolta ha come terminale offensivo un attaccante di manovra, Raspadori, supportato da Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo. Davanti all’esordiente Vicario spazio a Gianluca Mancini e agli interisti Bastoni e Darmian, con il plotone nerazzurro che arriva a contare quattro elementi vista anche la presenza di Dimarco sulla sinistra e Barella, che affianca Jorginho in mezzo al campo. Il secondo debutto di giornata è quello di Raoul Bellanova, uno dei migliori laterali del campionato. Modulo speculare per l’Ecuador dello spagnolo Sanchez Bas, dove la stella è il centrocampista del Chelsea Moisés Caicedo. Con l’esperto Enner Valencia fermo ai box, in avanti tocca a Plata, a segno giovedì nell’amichevole con il Guatemala, e ai giovani Sarmiento (classe 2002) e Minda (classe 2003).
Per la prima volta con la nuova maglia home firmata adidas, l’Italia trova il gol al primo tiro in porta. Raspadori si guadagna una punizione dal limite dell’area, Dimarco calcia sulla barriera e sulla ribattuta Pellegrini con un mancino violentissimo manda il pallone sotto l’incrocio dei pali. Una vera e propria prodezza balistica quella del capitano della Roma, al suo sesto centro in Nazionale. Dopo la falsa partenza con il Venezuela, l’approccio alla partita è quello giusto. Tanto più che due minuti più tardi è Dimarco a sfiorare il raddoppio mandando a lato di testa su cross di Bellanova. Da un esterno all’altro, uno schema che si ripete poco dopo quando il difensore granata cerca sul secondo palo il collega nerazzurro, anticipato all’ultimo da Torres. L’Italia spinge e su azione d’angolo Zaniolo, a tu per tu con il portiere, spreca calciando addosso all’esordiente Burrai.
Gli Azzurri pressano bene, recuperando diversi palloni nella metà campo avversaria. Nella prima mezzora si contano almeno quattro discese di Bellanova, che dimostra di non accusare l’emozione della prima volta. Ma è tutta la squadra a farsi apprezzare, muovendosi armonica sul campo e mostrando dinamismo e buone trame di gioco. Pellegrini e Zaniolo sono ispirati e svariano su tutto il fronte offensivo, Raspadori si abbassa sulla trequarti favorendo gli inserimenti dei due esterni. All’Ecuador resta solo qualche sporadica ripartenza, Vicario può godersi il debutto senza patemi.
A inizio ripresa fuori Bellanova e dentro Di Lorenzo e la prima occasione è ancora per l’Italia, con Raspadori servito da Pellegrini che di testa spedisce il pallone tra le braccia di Burrai. Al 51’ gli Azzurri corrono il primo vero pericolo della partita, ma Franco da buona posizione calcia alto. L’Ecuador guadagna metri aumentando i giri del motore, le folate di Sarmiento e Plata mettono in difficoltà la retroguardia azzurra. Escono Jorginho e Pellegrini, entrano Locatelli e Frattesi. E dopo la prima parata di Vicario sulla conclusione dal limite dell’area di Plata Spalletti manda in campo anche Orsolini e Retegui per Zaniolo e Raspadori. E proprio Orsolini allo scadere serve a Barella l’assist del 2-0, permettendo al centrocampista nerazzurro di festeggiare nel migliore dei modi la fascia da capitano al braccio. Prossima tappa verso l’Europeo il 4 giugno a Bologna per l’amichevole con la Turchia, tre giorni più tardi Spalletti diramerà le convocazioni. La Germania è sempre più vicina.
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