gioielli della tradizione orafa di Torre del Greco diventano i premi Penisola Sorrentina per le star internazionali del cinema e dello spettacolo. Una mostra a Genova, qualche anno fa, per raccontare il progetto di marketing culturale.
Simbolo di mitologie e narrazioni, testimonianza del mecenatismo di principi e pontefici, cimelio presente in numerosi musei (si ricordi ad esempio la Tazza Farnese al Museo Archeologico di Napoli), grazie al Premio Penisola Sorrentina il cammeo diventa un gioiello per le star del cinema, della musica e dello spettacolo dal vivo. Anche quest’anno la cerimonia di investitura è in programma a Sorrento a fine ottobre.
Un’opera d’arte, nata dalla collaborazione tra il pittore sannita Giuseppe Leone e l’incisore vesuviano Francesco Scognamiglio, frutto di abilità orafa e raffinatezza tecnica, esempio del gusto eclettico che il Premio Penisola Sorrentina intende perseguire.
Le sculture intendono recuperare, infatti, quel viaggio nel mito e nelle stratificazioni culturali, che trovano sintesi nei vari piani della conchiglia, incisa con sapienza e fantasia dagli orafi torresi. E se la parola cameo (coniata dai francesi con radici risalenti addirittura all’arabo ed indicanti “il bocciolo di fiore”) per secoli ha evocato potere, simbolo ed appartenenza, ora questo monile celebra il trionfo nel settore del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo dal vivo, diventando la statuetta dell’importante riconoscimento sul red carpet della costiara.
Tutto grazie all’idea del patron del Premio Penisola Sorrentina Mario Esposito, che da anni promuove quest’arte eccellente nell’incontro con il glamour, lo stile, l’eleganza e l’arte pittorica. Tra le iniziative più importanti promosse dal Premio va ricordata anche una mostra organizzata, qualche anno fa, al Palazzo della Meridiana di Genova, con un ciclo di quadri ed incisioni su conchiglie.
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