Il barcone sovraccarico, era partito dalle coste libiche quando, a pochi chilometri dalla città greca di Pylos, si è rovesciato provocando la morte di almeno 78 persone. Nessuno dei migranti indossava il giubbotto di salvataggio e le condizioni dell’imbarcazione erano chiaramente critiche. Un bilancio però destinato ad aggravarsi, i dispersi sono infatti ancora centinaia. 104 persone sono state salvate, ma secondo le testimonianze dei sopravvissuti l’imbarcazione trasportava più di 700 migranti. Scarse le speranze di trovare superstiti. L’accusa delle Ong – Alarm Phone punta il dito contro le autorità greche le quali, a detta dell’Ong, erano a conoscenza della gravità della situazione e pertanto non hanno lanciato nessuna operazione di salvataggio. “I migranti hanno rifiutato qualsiasi aiuto, erano decisi a proseguire il viaggio verso l’Italia”. Questa la spiegazione della guardia costiera greca dopo il naufragio di un peschereccio, avvenuto l’altro ieri mattina, che trasportava centinaia di migranti. Una versione, quella sostenuta dalle autorità greche, che diverge con la testimonianza dell’Ong Alarm Phone, un’organizzazione impegnata nei salvataggi in mare. L’Ong avrebbe avvertito la guardia costiera ellenica, così come Frontex (l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera), del pericolo che correva l’imbarcazione che navigava nel Mar Ionio. L’Ong racconta di una domanda di soccorso lanciata dal barcone poche ore prima del dramma. “Il capitano si è dato alla fuga con una scialuppa. Aiutateci o non arriveremo a domani”. Un allarme inascoltato, un guasto al motore e poi il dramma. Secondo le testimonianze dei superstiti, in poco più di un quarto d’ora il barcone si è inabissato. I soccorsi in seguito sono stati ostacolati dal forte vento. Il primo ministro ad interim, Ioannis Sarmas, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in tutta la Grecia per le vittime della tragedia. I superstiti, tutti uomini tra i 16 e i 40 anni, hanno trascorso la notte in un magazzino del porto e rimangono in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza nell’entroterra, probabilmente a nord di Atene. Nel frattempo, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, emergono nuove testimonianza da parte dei sopravvissuti. “Ho chiesto a un paziente e mi ha parlato di un gran numero di bambini, circa 100 nella stiva”. Lo ha riferito ai media greci il direttore della clinica cardiologica dell’ospedale di Kalamata, dove sono ricoverati alcuni sopravvissuti al naufragio del peschereccio. “Si tratta di una delle più grandi operazioni intorno a un naufragio che siano state fatte nel Mediterraneo”, ha intanto dichiarato il portavoce della guardia costiera greca, Nikos Alexiou, al quotidiano ellenico Kathimerini, a proposito delle operazioni di salvataggio tuttora in corso a sud del Peloponneso, dove è avvenuto il naufragio dell’imbarcazione con a bordo centinaia di profughi. “Le operazioni di soccorso continuano oggi, abbiamo l’assistenza dei mezzi aerei dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). La verità è che le speranze sono ormai scarse, ma poiché il tempo è molto buono, le ricerche continueranno ed estenderemo il raggio di ricerca”, ha ribadito il portavoce.
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Grecia – Si temono oltre 100 bambini nella stiva del barcone naufragato
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