Oggi si parla sempre più spesso di welfare aziendale, ma non sempre vengono compresi i termini e i significati. In questo articolo facciamo un po’ di chiarezza concentrandoci sul concetto di benefits aziendali, cioè strumenti di welfare che le aziende mettono a disposizione dei loro dipendenti per migliorare la qualità della loro vita, rendendoli così più soddisfatti e di conseguenza più produttivi.
I benefits possono essere di due tipologie: fringe e flexible. I fringe benefits sono una remunerazione aggiuntiva al normale stipendio, mentre i flexible benefits sono una retribuzione complementare.
La nostra analisi si concentra proprio sui flexible benefits, strumenti molto apprezzati e utilizzati dalle aziende del settore industria e manifattura, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, ma che stanno trovando una diffusione sempre più ampia anche nelle piccole imprese.
L’utilizzo di questi strumenti è estremamente vantaggioso tanto per i collaboratori quanto per le aziende.
Si chiamano flexible proprio perché sono flessibili. I dipendenti infatti possono scegliere, a loro discrezione, tra un paniere vasto e completo di beni e servizi di cui usufruire in base alle loro necessità.
In genere vengono erogati a discrezione dell’azienda, ma in alcuni casi possono essere inseriti all’interno di contrattazioni collettive. Poiché questo discorso è piuttosto ampio, è consigliabile leggere l’articolo di approfondimento per sapere i flexible benefits cosa sono, come funzionano e in che modalità vengono erogati.
Si tratta inoltre di strumenti esentasse, quindi non viene minimamente intaccato lo stipendio del dipendente che vede aumentare il suo potere d’acquisto.
Ne consegue un notevole miglioramento della qualità della vita dei collaboratori, che possono accedere a beni e servizi che altrimenti avrebbero fatto fatica ad acquistare con il loro stipendio.
Migliora il cosiddetto work-life balance, cioè la capacità di equilibrare la sfera lavorativa con quella privata. In generale i dipendenti lavorano in un ambiente sereno e stimolante; quindi, svolgono con maggior entusiasmo e produttività il loro lavoro.
Agganciandosi a questo aspetto introduciamo i vantaggi per le aziende, che non sono certo pochi.
Un’azienda che adotta una politica ben strutturata di welfare aziendale risulta più attrattiva agli occhi dei dipendenti, riuscendo quindi a trattenere quelli che ha già in organico ed esercitando un notevole potere d’attrazione nei confronti dei talenti del settore.
Si riducono altre due criticità annose che fanno parte del mondo aziendale: l’assenteismo e il turnover. I collaboratori sviluppano un maggior senso di fedeltà e di fidelizzazione nei confronti dell’azienda, che ripagano con un lavoro costante, preciso e meticoloso.
Si riducono i costi in termini di recruiting, poiché l’azienda non è costretta a cercare e selezionare continuamente nuovo personale, potendo contare su un organico fidelizzato, motivato e ben felice di lavorare in quella realtà.
Il tutto ovviamente va a favore dell’azienda, che vede aumentare in modo significativo anche la produttività finale.
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