Il gioco e l’intrattenimento sono fortemente insiti nella cultura italiana e, in particolar modo, in quella napoletana. Molteplici sono i giochi e le attrazioni che, sfruttando elementi basilari come i numeri ed oggetti di fortuna, sono arrivati ai nostri tempi con fare folkloristico, riuscendo ad imporsi anche nell’era del divertimento tecnologico. La tradizione di considerare i numeri molto più di un puro valore, di una quantità, resiste così anche alla trasformazione dei giochi, che oggi si reincarnano in nuove versioni digitali con rinnovate modalità di partecipazione. La tradizione della smorfia, ad esempio, resiste anche alle più moderne varianti della tombola. Si pensi anche al bingo, che è molto simile al tipico gioco della cultura napoletana ed è particolarmente diffuso nelle sale da gioco via web. Quando ci si imbatte, infatti, in una guida dedicata al codice bonus casinò, si può notare come il bingo sia sempre presente, a dimostrazione del fatto che si tratta di un gioco su cui gli operatori puntano particolarmente. Su alcune piattaforme si parla addirittura di “Smorfia Bingo”, a riprova del fatto che nemmeno il trascorrere del tempo riesce a vincere sulle tradizioni piú radicate.
L’importanza della smorfia
Che cos’è, esattamente, la smorfia? Spesso se ne sente parlare soprattutto in associazione alla tombola, ma non tutti hanno ben chiaro di cosa si parla. La smorfia è di fatto come un libro dei sogni, che in passato veniva consultato per ricercare i significati di cose o persone che erano apparse in sogno, così da giocare i numeri corrispondenti al lotto. Non sempre il collegamento semantico è immediato, però: l’operazione di codifica varia in base al contesto, per cui giocare a carte indica ad esempio un numero mentre giocare a scacchi ne simboleggia un altro. La smorfia è come intuibile molto datata, ma le sue origini sono ancora oggi piuttosto incerte e si narra possano essere legate alla cabalistica ebraica. I significati dei numeri sono stati tramandati tra i napoletani in via prettamente orale. Il nome “smorfia”, invece, deriva probabilmente da quello di Morfeo, il dio greco dei sogni.
Le caratteristiche di tombola e bingo
I giochi che più di tutti fanno leva sui numeri e, talvolta, sul loro significato sono la tombola e il bingo. A prima vista si tratterebbe di due attrazioni simili, ma che in realtà nascondono molte più differenze di quante si possa pensare. La tombola è infatti un gioco ben più popolare, nato nel XVIII secolo dopo che il lotto fu momentaneamente bandito durante il periodo natalizio. Per tutta risposta, i napoletani ne crearono una versione casalinga con la quale potersi divertire durante le feste. Le regole sono piuttosto semplici: uno dei giocatori amministra il tabellone principale ed estrae i relativi numeri dall’apposito paniere, gli altri devono segnare i numeri estratti di volta in volta sulle cartelle acquistate in precedenza. I numeri in gioco sono precisamente 90, perché 90 erano i candidati dei Serenissimi Collegi tra i quali bisognava scegliere nelle elezioni. Ad ogni numero è associato un significato della smorfia, caratteristica che raramente viene individuata nel bingo, le cui regole sono quasi del tutto identiche. Le origini, invece, sono indubbiamente diverse: era il 1929 quando un giocattolaio di New York stava giocando alla lotteria del beano in Georgia e al momento della sua vittoria gridò per sbaglio “bingo!” suscitando l’ilarità generale; da lì l’idea di inventare un nuovo gioco battezzandolo con quel termine privo di significato, ma che aveva riscosso tanti consensi. Nello Stivale, dove la tombola imperava già da secoli, non è stato facile però farsi strada: in Italia il bingo ha fatto la sua comparsa solo a partire dal 1999 e i centri aperti non sono molti ai giorni nostri. Il bingo si gioca in apposite grandi sale, i set di numeri vanno sostituiti periodicamente per controlli fiscali e in alcuni casi le cartelle possono contare quantità di numeri variabili. Rispetto alla tombola, cambiano i premi in palio: non ci sono ambo, terno e quaterna, ma solo la cinquina e il premio concesso una volta marcati tutti i numeri di una cartella. Nel bingo la quantità di numeri estratti prima dell’enunciazione del numero vincente determina l’ammontare della vincita finale.
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