Definita una nuova legge che disciplina il cinema ed i contenuti audiovisivi. La legge, approvata il 3 novembre in via definitiva alla Camera dei deputati, ne ridefinisce la disciplina, allo scopo di rilanciare il settore, considerato strategico dal punto di vista culturale e sociale, ma anche economico.
I punti principali dell’intervento sono la definizione dei principi fondamentali a sostegno del cinema e dell’audiovisivo, in quanto attività di rilevante interesse pubblico, la disciplina dell’intervento dello Stato a sostegno del settore e la riforma, anche attraverso deleghe al Governo, della normativa in materia di tutela dei minori nel settore cinematografico, la promozione delle opere europee da parte dei fornitori di servizi di media audiovisivi, dei rapporti di lavoro nel settore, la tutela della concorrenza.
Il cuore del provvedimento è indubbiamente costituito dall’ istituzione del Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo, un virtuoso meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva che sarà incentivata ad investire.
Gli obiettivi dell’intervento sono finalizzati a: garantire il pluralismo dell’offerta cinematografica e audiovisiva e il consolidarsi dell’industria cinematografica nazionale, anche attraverso strumenti di sostegno finanziario; promuovere le coproduzioni internazionali e la circolazione e distribuzione della produzione cinematografica e audiovisiva, italiana ed europea, in Italia e all’estero; assicurare la conservazione e il restauro del patrimonio filmico e audiovisivo nazionale; curare la formazione professionale; disporre e sostenere l’educazione all’immagine nelle scuole; favorire la più ampia fruizione del cinema e dell’audiovisivo, tenendo conto anche delle specifiche esigenze delle persone con disabilità; valorizzare il ruolo delle sale cinematografiche e dei festival cinematografici.
Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” AC 4080 – relatore Lorenza Bonaccorsi (PD) – e ai relativi dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.
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