Si comunica che, questa mattina, personale della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura coercitiva con l’applicazione dell’accompagnamento presso un istituto di pena, a carico di un 18enne acerrano, figlio di un noto vertice di un clan ucciso in un agguato di camorra nel 2019.
L’uomo risulta gravemente indiziato del tentato omicidio di un soggetto cl. 95 avvenuto il 25.09.21 ad Acerra, con l’aggravante dell’art. 416 bis c.p. in quanto commesso al fine di agevolare il clan, egemone nel territorio acerrano.
L’attività investigativa, effettuata dagli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Acerra, aveva consentito di raccogliere elementi probatori in ordine alle responsabilità del prevenuto, in concorso con altri indagati maggiorenni, per la violenta aggressione e l’accoltellamento avvenuti per ragioni legate al controllo dello spaccio di droga ad Acerra, attività gestita dal clan.
Per tale reato l’uomo, minore all’epoca dei fatti, era stato tratto in arresto nel mese di aprile 2022 da questa Squadra Mobile in esecuzione di un’ordinanza, emessa a suo carico dal Tribunale per i Minorenni di Napoli, che aveva disposto la custodia cautelare in IPM, poi sostituita con il collocamento in comunità.
A seguito di plurime violazioni delle prescrizioni inerenti la misura, la Corte d’appello di Napoli- Sezione penale minorenni- ha disposto la custodia cautelare presso un istituto di pena minorile, eseguita in data odierna.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
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