6. LA PRESUNZIONE (E IL GESTO) DI GRAZIANO PELLE’
In apertura di questo articolo, abbiamo detto che avremmo raccolto le immagini che simboleggiano i fatti che meritano di essere raccontati ai nostri figli. Ebbene, questo gesto di Graziano Pellè merita di essere raccontato. Bisogna raccontarlo ai nostri figli perchè è un gesto che non andrebbe mai fatto, soprattutto se quello poi è il finale: andare sul dischetto con un ego e una presunzione al limite dell’imbarazzante, sfidare apertamente il miglior portiere del mondo (Neuer) mimando il gesto del “cucchiaio” per poi tirare uno, (se non il) più brutto rigore della storia recente del calcio, beh è veramente un qualcosa da non ripetere mai nella vita.
Facciamo un passo indietro: è Italia-Germania, quarto di finale che va in scena a Bordeaux. La Germania, come da pronostico, fa la partita ma gli azzurri tengono bene e fanno la loro solita ordinata partita. Al 65′, complice anche un rimpallo fortunoso, i tedeschi passano in vantaggio con Ozil. Sembra finita, ma il cuore della nostra nazionale è inesauribile e al 78′ gli uomini di Conte la pareggiano su rigore con Bonucci. I tedeschi sbandano e vedono avvicinarsi di nuovo il fantasma della sconfitta contro l’Italia ma il punteggio non si sblocca più e si finisce ai calci di rigore.
Anche in questo caso, la Germania parte favorita, soprattutto a causa della grande qualità dei suoi giocatori (Neuer su tutti); noi invece ci presentiamo dagli undici metri solo con tanta grinta e cuore. Iniziamo noi con Insigne che non sbaglia, stesso risultato per i tedeschi che segnano con Kroos, tutto normale. Sul pallone poi va Zaza, entrato al 120′ solo per tirare il rigore: l’attaccante della Juve però sbaglia clamorosamente (più che il tiro, è indecente la sua rincorsa stile “Fred Flintstone” al bowling) calciando altissimo. Sembra finita ma è solo l’inizio del dramma (sportivo) che sta per consumarsi. I tedeschi sbagliano con Muller, l’Italia segna con Barzagli e passa in vantaggio. Sul dischetto tocca a Ozil, l’autore del gol del vantaggio dei regolamentari: il tiro dell’attaccante dell’Arsenal sbatte sul palo e finisce fuori, facendo esplodere i tifosi azzurri.
E proprio in questo momento che avviene il gesto della foto. Tocca a Graziano Pellè, tanto criticato alla vigilia di questi europei ma autore di un torneo molto positivo fino a quel momento: due gol, tanto sacrificio e duelli infiniti contro tutti i difensori . Pellè sa di avere una responsabilità enorme sulle spalle. Se segna, l’Italia sale 3-1 ed è a un rigore dalla semifinale. Graziano si avvia baldanzoso verso il dischetto, stremato dai 120′ minuti di battaglia ma sicuro di se. Talmente sicuro di se che decide di sfidare Neuer mimandogli il gesto del cucchiaio. Tutta l’Italia trattiene il fiato perchè sa benissimo che, a quel punto, gli scenari possibili sono due: se fa il cucchiaio e segna è fatta, se invece lo cicca è l’inizio di un incubo. Purtroppo per noi, si materializza il secondo ma non perchè Neuer intuisce il tiro parandolo, ma perchè Pellè calcia in modo vergognoso, spedendo il pallone a lato.
Com’è andata a finire lo sappiamo tutti ma il gesto di Pellè merita di essere raccontato ai più piccoli per far capire loro che, nel calcio come nella vita, non bisogna mai essere troppo sicuri di se e irridere qualcuno, soprattutto quando non si è sicuri poi di fare centro al 100% (percentuale che nello sport non esiste praticamente mai).
A Napoli si dice “chi sfott, rimman sfuttut” (chi prende in giro, resta perso in giro). Sbagliare è umano e Pellè non è stato l’unico a sbagliare quella sera, ma sicuramente è stato forse l’unico della storia del calcio, a prendere in giro il portiere, andare sul dischetto convinto di se e fare una figuraccia senza precedenti, condannando l’Italia a una triste eliminazione dagli Europei. Umiltà Graziano, umiltà…
PS: il giorno dopo la partita, Pellè ha dichiarato pubblicamente che non voleva prendere in giro nessuno Neuer con questo gesto ma solamente farlo fermare…Dobbiamo crederci?
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