“Quanto sta accadendo in queste ore nell’opinione pubblica nazionale, a seguito della conclusione dell’inchiesta per epidemia colposa per mancata istituzione di zona rossa nel Bergamasco, evidenzia ancora una volta quanto delicata e, a volte, insidiosa possa essere l’azione e l’opera di chi governa ed amministra una comunità locale o una Nazione. Tralasciando ogni riferimento alla vicenda giudiziaria intrapresa dalla Magistratura, ad opportuna garanzia e tutela dei diritti dei cittadini, i ricordi della mente ritornano esattamente a tre anni fa, il 03 Marzo 2020, quando con un’ordinanza a mia firma, la n. 73 del 03.03.2020 – in via precauzionale e d’urgenza per l’insorgenza di un caso sospetto di contagio da COVID-19 che aveva interessato una docente di un Istituto Comprensivo della città – decidevo e decretavo la chiusura di tutte le scuole di Torre del Greco, di ogni ordine e grado. Ore difficili, piene di interrogativi e di dubbi per l’adozione di quel provvedimento che fece clamore e per il quale fui chiamato da autorevoli esponenti parlamentari nazionali, dai quali mi veniva chiesto il perché di un atto così incisivo, ma vissute sempre con la consapevolezza che qualcosa di grande e di pericoloso si stesse profilando all’Orizzonte. Un’intuizione che, ribadisco con fermezza e determinazione, ha evitato che in questa città potesse ingenerarsi una situazione della quale si sarebbe perso il controllo, ma sulla quale – come è opinione acquisita – ho vigilato in presenza costantemente, notte e giorno, supportato dalla continua serie di atti emanati e garantendo all’intera comunità torrese la fruizione del primo Centro Vaccinale dell’intera area vesuviano-costiera. Oggi, per fortuna, possiamo dire che quella vicenda inizia ad essere un ricordo, la cui memoria tuttavia resterà scritta per sempre sulla pelle di ciascuno di noi”.
Con queste parole il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba, all’indomani della conclusione dell’inchiesta Covid-19 in Bergamasca.
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