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Al termine della commissione odierna, avente ad oggetto la tassa sui rifiuti (Tari), si consolidano le nostre perplessità. Effettivamente mancavano relazioni esplicative come da noi sottolineato, ma è l’intero impianto che ci induce a profonde riflessioni. Il calcolo della tassa sui rifiuti ed piano economico a supporto si articolano utilizzando per taluni aspetti stime e previsioni e per altri dati definitivi. Ed in più è chiara la volontà di non rivedere il tutto alla luce dell’aumento del costo per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, come imposto dalla Città Metropolitana. Alla luce delle nostre perplessità potremmo fare una facile profezia che la Tari cosi com’è a breve sarà adeguata ai nuovi dispositivi, ma soprattutto, che permane il rischio di sottostimare voci di costo e sovrastimare le premialità di differenziata. Il dato di fatto che emerge infatti è che l’impianto del piano industriale nuovo approvato, sul cui valore é di conseguenza calcolata la tariffa urbana dei rifiuti, è stato definito sulla base di una percentuale ipotetica del 65% che non ha, al momento, alcuna possibilità di realizzazione. Cosa accadrà se tali stimate percentuali, come è molto probabile, salteranno miseramente? Un altro libro dei sogni, l’ennesimo rischio per le tasche dei cittadini.
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