Si è tenuto martedì 4 ottobre, nella spaziosa aula “G.Siani” del tribunale di Torre Annunziata, l’intenso convegno “PROVA A SCAPPARE AMORE MIO”, incentrato sulla tematica dello stalking e su tutto ciò che deriva direttamente da esso.
Organizzato e presentato dall’Avvocato Anna Brancaccio, il dibattito ha goduto della presenza di numerosi ospiti tra cui il Dirigente del commissariato di T.A Vincenzo Gioia, il GIP del tribunale oplontino Giovanni De Angelis, la criminologa Mariarosaria Alfieri e l’Avvocato penalista Gennaro Bartolino. Ognuno di essi, grazie anche alla loro esperienza professionale, si è espresso su un fenomeno che continua a crescere all’interno della nostra penisola. Lo stalking, o meglio sindrome del molestatore ossessionato, può essere definito come un insieme di comportamenti vessatori, sotto forma di minacce, atti lesivi continuati nel tempo. Non basta però una semplice definizione per poter comprendere pienamente il disagio psichico, fisico della vittima e il senso di timore che ingrigirà da quel momento i giorni della vittima. La triste consapevolezza di vivere in una ragnatela dagli innumerevoli fili microscopici, tessuta però da un predatore invisibile.
Dov’è? Quando attaccherà? Aiuto. Domande che, nella maggior parte dei casi, non trovano risposta e la preda si ritrova tra le grinfie del molestatore con un grido angosciante che si spegne nelle viscere prima ancora di potersi liberare. Commovente, nel corso del dibattito, la drammatizzazione dell’opera che dà il titolo all’evento. L’abilità del maestro Antonio Carotenuto ha lasciato senza parole gli spettatori, tra cui una piccola rappresentanza del liceo Pitagora-Croce sotto la guida del preside Benito Capossella. La discussione è proseguita su toni accesi, cercando di delineare il profilo comportamentale dello stalker. Una persona che ha amato con tutta la sua anima e che non riesce a sopportare la fine di una relazione o semplicemente un criminale professionista? Nessuno può dirlo ed è proprio questa situazione di incertezza totale che rende complicato il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura. Il dirigente del commissariato Vincenzo Gioia recrimina la mancata collaborazione tra le diverse associazioni e le forze di polizia mentre il legale Bertolino spera in un cambiamento culturale che possa sradicare alcuni valori e comportamenti che caratterizzano l’ambiente nostrano. Diffondere quindi nelle scuole primarie la cultura del rispetto e della libertà individuale per scongiurare qualsiasi tipo di violenza contro un essere umano. Nel corso della serata è intervenuta anche Rosita Pepe, avvocato e presidente dell’associazione ARTEMIDE che da anni offre consulenze legali e psicologiche gratuite a donne in difficoltà. Reduce da un’aggressione avvenuta nel suo ufficio da parte di una sua cliente, l’attivista ha preso a cuore il problema, incrementando l’attività del suo sportello. Ha poi ringraziato l’ordine degli avvocati per esserle stato vicino e ha sottolineato la diffidenza che molti cittadini nutrono nei confronti della giustizia locale, incoraggiando i suoi colleghi a fare sempre di più e non fermarsi dinanzi l’atteggiamento omertoso ostentato troppe volte dalle vittime.
La serata si è conclusa con la visione del trailer del docufilm “Malamore” prodotto dal registra Onorio Brancaccio. Tra gli attori figura anche Fabio de Caro, già presente in “Gomorra-la serie”. Il progetto cinematografico, girato tra Torre Annunziata ed Ercolano, mostrerà le tante testimonianze di persone comuni, che hanno vissuto da vicino lo stalking, con confessioni, monologhi e tristi ricordi.
Francesco Di Martino
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS