
Il 30 marzo 2019, il Maggiore Lanfranco Disibio, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Firenze ha restituito a Gabriele Brunini, Governatore della Misericordia di Borgo a Mozzano (LU), un cofanetto in legno contenente trentatré reliquie di Santi, un reliquario in legno intagliato e dorato del XVII secolo, un reliquario in argento, un porta ostie in argento, un reliquario in argento cesellato del XVIII secolo, con punzone di Gori Domenico Antonio argentiere che realizzò il manufatto, ed una statuetta in gesso raffigurante Gesù Bambino; beni trafugati tra il 16 aprile ed il 22 maggio 2018 dalla sede della Fraternita di Misericordia, situata all’interno del convento di San Francesco di quel Comune.
I beni sono stati rinvenuti presso un antiquario pistoiese, al quale venivano proposti in vendita da un commerciante lucchese di piccolo antiquariato. L’esercente, a conoscenza della notizia del furto poiché apparsa sui quotidiani locali, informava della circostanza i militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che, comparando le immagini dei beni rubati presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo di opere d’arte rubate gestita direttamente dal Comando TPC, con quelle degli oggetti proposti per l’acquisto, accertavano l’effettiva provenienza dei beni, procedendo al sequestro dell’intera refurtiva, il cui valore complessivo è stato stimato in diecimila euro.
Le indagini permettevano di denunciare alla Procura della Repubblica di Lucca due persone coinvolte a vario titolo nella ricettazione dei beni ecclesiastici, il citato commerciante lucchese ed un artigiano, entrambi residenti in provincia di Lucca.
I beni sono stati rinvenuti presso un antiquario pistoiese, al quale venivano proposti in vendita da un commerciante lucchese di piccolo antiquariato. L’esercente, a conoscenza della notizia del furto poiché apparsa sui quotidiani locali, informava della circostanza i militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che, comparando le immagini dei beni rubati presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, la più grande banca dati al mondo di opere d’arte rubate gestita direttamente dal Comando TPC, con quelle degli oggetti proposti per l’acquisto, accertavano l’effettiva provenienza dei beni, procedendo al sequestro dell’intera refurtiva, il cui valore complessivo è stato stimato in diecimila euro.
Le indagini permettevano di denunciare alla Procura della Repubblica di Lucca due persone coinvolte a vario titolo nella ricettazione dei beni ecclesiastici, il citato commerciante lucchese ed un artigiano, entrambi residenti in provincia di Lucca.
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