A conclusione delle indagini, condotte dai poliziotti del Servizio centrale operativo (Sco), delle Sezioni Investigative del Servizio centrale operativo (Sisco) di Palermo e delle Squadre mobili di Agrigento e Palermo, è stata individuata un’associazione criminale che esercitava un sistema di controllo capillare del settore agro-pastorale sul territorio agrigentino fino al confine con la provincia di Palermo. Cinque persone sono state arrestate per essersi rese responsabili di estorsione, spesso esercitata con violenza e minaccia aggravata dal metodo mafioso e di aver agevolato Cosa Nostra.
Gli arrestati, esponenti di vertice del mandamento mafioso di Santa Margherita di Belice, imponevano il loro dominio su terreni agricoli, pascoli e allevamenti, avvalendosi della forza intimidatoria derivante dal loro ruolo mafioso.
Le vittime erano costrette a cedere terreni a canoni irrisori, spesso non corrisposto, subire il pascolo abusivo del bestiame e non coltivare i terreni per non ostacolare il pascolo. In alcuni casi, le derrate agricole venivano addirittura rubate e commercializzate dagli indagati senza alcun compenso.
In tale ambito, è stata registrata anche l’assenza di minacce esplicite, infatti, gli indagati imponevano la propria volontà facendo ricorso ad atteggiamenti intimidatori silenti derivante dal loro riconosciuto ruolo criminale con cui assoggettavano le vittime attraverso molteplici episodi di danneggiamento (incendio, taglio delle colture e furti di bestiame) consumati da ignoti e subiti negli anni dai proprietari che avevano deciso, invece, di adibire i terreni a coltivazioni che avrebbero limitato il pascolo delle greggi.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS