“Stiamo vivendo una crisi destinata a segnare questo secolo e le decisioni che verranno prese in questi giorni saranno decisive per il futuro delle nostre vite. Onorare la Festa del Lavoro quest’anno significa fare scelte. Scelte difficili, scelte coraggiose, ma sempre scelte prudenti. Consapevoli che le decisioni di oggi potranno avere ripercussioni che dureranno per anni”. Così il sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto.
“L’emergenza sanitaria ha provocato danni incalcolabili, prosegue il sindaco, così come è incalcolabile il dolore di chi a causa di questo maledetto virus ha perso un genitore, un familiare o un proprio caro. Restare a casa per tanto tempo ha evitato una catastrofe dai numeri ancora più gravi e va dato atto a tante famiglie di aver fatto un enorme sacrificio che ha consentito di porre una barriera a un contagio che sembrava inarrestabile. “Un sacrificio restare chiusi in casa? E allora i nostri nonni che andavano in guerra?”. Negli ultimi mesi ho sentito tante volte questa frase e l’ho sempre ritenuta ingiusta. Stare in casa in 200 metri quadri magari col giardino è una cosa, stare tappati in 40/50 metri quadri talvolta senza neanche un balcone ne è un’altra. Chiunque abbia in casa un bambino sa che la parola sacrificio non è un eccesso. Chiunque abbia in casa un disabile, costretto per due mesi a stravolgere completamente le proprie abitudini, sa che la parola sacrificio non è un eccesso. Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e anche nei prossimi mesi utilizzeremo tutta la prudenza necessaria per evitare di ritrovarci nelle condizioni di due mesi fa.
Chi dice che da lunedì bisogna riaprire tutto è un folle. Chi dice che lunedì bisognerà continuare a tener tutto chiuso è un folle. Ed ora abbiamo bisogno di tutto tranne che della follia. I sussidi pubblici – per chi li ha ricevuti – potranno bastare per qualche settimana, la definitiva chiusura di centinaia di attività potrebbe ripercuotersi per anni. Abbiamo bisogno di un piano: i mobilieri, l’estetista, l’ambulante e qualunque altro lavoratore ha bisogno di un piano per salvare la propria attività. La mamma di un bambino che frequenta la scuola ha bisogno di sapere quando il figlio tornerà in classe con gli altri bambini. E può essere solo la Politica a decidere quando ricominciare, mentre gli scienziati potranno dirci come ricominciare.
La ripartenza non deve essere un tabù e non dovrebbe neanche essere motivo di speculazione per chi disperatamente prova a strappare qualche voticino seminando paure e menzogne. Siamo tutti sulla stessa sponda del fiume e solo se saremo tutti uniti potremo sperare di raggiungere l’altra sponda mettendoci alle spalle l’angoscia di questi giorni. Onorare la Festa del Lavoro, quest’anno ancora di più, significa fare tutto il possibile per difendere chi con fatica ha messo in piedi una propria attività e chiunque col proprio sudore porti avanti la sua famiglia. Non è una cosa da gialli, rossi, verdi o neri. È una cosa da Uomini e gli Uomini si vedono nel momento della difficoltà.
Buon Primo Maggio a tutti i Lavoratori. E consentitemi di fare un augurio speciale a tutti coloro che stanno lavorando in prima linea in ospedali, ambulatori e laboratori. Quest’anno il Primo Maggio va dedicato a loro”, conclude Buonajuto.
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