
Tra gli obbligazionisti del fallimento Deiulemar tiene banco la legge che ha istituito la commissione di inchiesta sulle banche, un provvedimento visto come possibilità di ulteriori indagini sul crack. Ma sull’argomento si è mostrata molto scettica l’avvocato Augusta Palomba, membro del comitato dei creditori della Società di Fatto, che con un lungo post su Facebook ha espresso tutte le sue perplessità su una misura che non avrebbe in realtà nulla a che fare con la Deiulemar. Di seguito il post:
“È notizia di questi giorni che il Governo ha promulgato la legge che ha istituito la commissione di inchiesta sulle banche e che Mattarella abbia, da subito, chiarito che la Commissione non deve assolutamente diventare un’altra autorità di vigilanza, o peggio ancora un organo di controllo di Consob, Banca d’Italia e delle altre autorità di vigilanza che, invece, sono e devono continuare ad essere Autorità indipendenti.
Ora, intanto vorrei fare una breve osservazione, così da stimolare una riflessione seria sul ruolo che svolgono queste cd ‘autorità di controllo’, e cioè che nella storia delle sette banche che di recente sono andate in risoluzione, non si è ancora capito se l’omessa vigilanza sia stata di Consob o di Banca di Italia, ma, intanto, i titolari delle “obbligazioni subordinate”hanno perduto tutto il loro risparmio, perché truffati.
Ma la cosa che maggiormente ha attirato la mia attenzione è quanto ho sentito dire da qualche politico in merito alla istituita Commissione e il caso Deiulemar.
Intanto, mi dispiace constare che si continua a strumentalizzare la vicenda Deiulemar per fini prettamente politici, ma questo può non essere condiviso e dunque vado avanti con le mie considerazioni.
La Commissione che è stata istituita si chiama Commissione di inchiesta sulle banche, non anche sulle società private che, come nel caso Deiulemar, raccoglievano denaro abusivamente con il fine ultimo di farlo sparire.
La Commissione avrà degli specifici compiti che sono quelli di indagare su attività propriamente bancaria (derivati, crediti deteriorati, usura ecc) e, dunque, nulla di accostabile a quella che invece era l’attività svolta dalla Deiulemar.
Inoltre per Deiulemar sappiamo già come sono andate le cose, perché la Procura ha già indagato!
Non c’è altro su cui dover indagare limitatamente ai rapporti tra Deiulemar e gli organi di controllo, perché quel che dovevamo sapere lo abbiamo saputo, ci sono relazioni che lo documentano, basta leggerle!
Ed allora, mi chiedo, perché illudere ancora una volta i risparmiatori, come si è già fatto per il Fondo vittime dei crac, che inizialmente prevedeva l’estensione anche agli obbligazionisti Deiulemar poi sparita nella legge di Bilancio?
Se il governo vuole fare qualcosa per i risparmiatori Deiulemar deve adottare un intervento specifico, non limitarsi a ipotesi di tutela residuale.
Deiulemar è una questione seria, almeno quanto quella delle banche, spero lo capiscano una volta e per tutte!”
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