Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Credito Popolare, presieduto da Mauro Ascione, ha approvato il progetto di bilancio dell’esercizio 2018, da sottoporre alla prossima Assemblea dei Soci convocata per domenica 5 maggio 2019 in seconda convocazione (prima convocazione 30 aprile), confermando i dati preliminari già approvati lo scorso 11 febbraio 2019, che includono gli impatti della prima adozione dell’IFRS9, chiudendo l’anno 2018 con un utile netto di 5 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione -in conformità a quanto previsto dal DLgs 254/2016- ha anche approvato la Dichiarazione Non Finanziaria riferita all’esercizio chiusosi al 31 dicembre 2018.
Il report -alla sua seconda edizione- rendiconta il valore economico, sociale ed ambientale che la BCP ha generato lo scorso anno, nell’ottica di fornire un’informazione completa e trasparente in merito alle azioni intraprese per la crescita e la sostenibilità del territorio in cui opera. Una sostenibilità che è parte integrante delle strategie aziendali e dipende da una catena del valore che include non solo il capitale finanziario, ma contempla e valorizza anche quello umano e relazionale con cui la nostra Banca si interfaccia ogni giorno, con passione da oltre 130 anni.
In crescita (+64 punti base) la solidità patrimoniale della Banca, espressa dall’indicatore Total Capital Ratio (TCR) che si porta al 13,20% (12% Fully Phased), livello largamente superiore al requisito SREP del 12,325% obbligatorio per il 2018 e del 12,95% fissato dalla Banca d’Italia per l’esercizio 2019.
Largamente positiva la posizione di liquidità, con gli indicatori LCR e NSFR che al 31 dicembre 2018 si attestano entrambi su livelli ampiamente superiori rispetto ai minimi richiesti:
Cresce la redditività dell’Istituto, con un +7,4% a/a del risultato della gestione operativa (al netto delle poste non ricorrenti), che si attesta a Euro 40,9 milioni, supportato dalla tenuta dei proventi operativi, comunque ancora influenzati dall’attività di derisking di fine 2017, e in particolare dalla buona performance delle commissioni attive, dal positivo risultato della finanza e dall’ulteriore contenimento dei costi di gestione.
L’asset quality continua a migliorare registrando una apprezzabile riduzione dei crediti deteriorati netti che si attestano a Euro 231 milioni circa, in calo di oltre 11 milioni (-4,6% a/a) e con una percentuale di copertura salita dal 49,4% al 51,6% di fine 2018 (e al 54,7% se calcolata al lordo delle cancellazioni effettuate nel 2018), in linea con le migliori medie di sistema. L’indicatore NPL ratio netto si porta al 15,8%, in riduzione di 55 punti base sul 2017. In significativo miglioramento anche il costo del credito, più che dimezzatosi rispetto al valore del 2017.
Al 61% l’indicatore di efficienza operativa, il cost/income ratiomisurato dall’incidenza degli oneri operativi (depurati delle componenti non ricorrenti) sui proventi operativi, in progressivo e consistente miglioramento (-400 punti base) rispetto al 65% del 2017 e al 74% circa del 2016.
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