Giovedì 21 luglio per il festival Sui Sentieri degli Dei va in scena ad Agerola, presso il Chiostro della Chiesa SS. Annunziata di San Lazzaro, lo spettacolo Telè scritto da Lorenza Sorino e Arturo Scognamiglio, che ne sono rispettivamente anche regista e interprete.
È la storia di Telemaco D’Amore, ragazzino dei quartieri problematici di Napoli, ennesimo figlio di una famiglia numerosa dove tutti fanno “lavoretti” per portare qualcosa a casa. Il padre di Telemaco è sparito da due mesi per cercare fortuna all’estero e Telè, all’insaputa di tutti, decide di mettersi sulle sue tracce e affrontare un viaggio che lo porta fino in Svizzera, dove spera di ritrovarlo. Al suo arrivo scoprirà che la meta è meno importante del viaggio fatto e imparerà a diventare uomo e padre.
Si legge nelle note di regia A volte capita di trovarci per le mani un oggetto che magicamente ci trasporta in un viaggio fatto di sensazioni, colori, ricordi, un libro dimenticato su di uno scaffale che ad un certo punto, senza sapere perché, attira la nostra attenzione e in un attimo siamo di nuovo immersi nelle sue pagine, tra le sue parole, personaggi, immagini che si sommano a quelle dei ricordi che fanno risorgere. L’idea dello spettacolo parte proprio da un ritrovamento, una sorta di scatola dei ricordi da cui magicamente viene fuori una storia fatta di luoghi da riattraversare.
Telè, la storia di Telemaco D’amore l’avevo letta alle scuole medie, ricordo che mi appassionai alla storia di quel ragazzino di appena dodici anni che con il coraggio di un adulto prende le sue poche cose e parte alla ricerca di un padre fuggito per cercare fortuna all’estero.
La storia è ambientata in un “non tempo”, sembra di essere negli anni ‘50 e poi invece un piccolo indizio ci catapulta negli anni ’80 – ‘90 e poi fino ai giorni nostri, una scelta questa per sottolineare che il viaggio, l’emigrazione alla ricerca di un luogo migliore fa parte della nostra storia da sempre e non sempre alla fine del viaggio e della fatica si raggiunge ciò che si è tanto desiderato, sognato, mitizzato.
Telemaco D’Amore parte alla ricerca di un padre idealizzato e sognato proprio come il più famoso Telemaco dell’Odissea e proprio come il personaggio omerico trova il coraggio di mettersi in viaggio affrontando il rischio e la bellezza della ricerca. La ricerca del padre, un padre da imitare, un padre da cui imparare, una figura che rappresenta per lui una guida, la possibilità di un mondo diverso dal suo basso “dove il sole non entra nemmeno a mezzogiorno”.
Venerdì 22 luglio il festival Sui Sentieri degli Dei vedrà protagonista un autentico maestro della comicità partenopea: Giacomo Rizzo. Una Serata d’onore con il maestro Tony Sorrentino al pianoforte per rivivere ricordi e grandi successi di una lunga carriera iniziata ad appena otto anni e proseguita al fianco di artisti come, i fratelli Giuffrè, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci, Paolo Sorrentino, Luisa Conte, Nino Taranto, Enzo Cannavale.
Ho iniziato a fare questo mestiere da bambino – racconta l’attore – e da quel momento non mi sono più fermato. Ero fortemente motivato e volevo fare sempre cose diverse. Ho iniziato con uno spettacolo di varietà, recitando nei piccoli teatri di provincia, per poi passare a fare il cantante nei night club, il ballerino e persino il presentatore di feste di piazza. Forse quel misurarmi con cose completamente diverse ha contribuito a farmi crescere artisticamente e a diventare un artista completo. All’epoca non c’era ancora la televisione, ma frequentavo spesso le sale teatrali dove si poteva guardare i grandi attori all’opera. Il teatro poi è diventato la mia seconda casa e lo è tuttora. Anche se come attore non faccio differenza tra cinema, teatro e televisione e amo tutti i personaggi che ho interpretato, il teatro resta il mio primo grande amore.
Prendendo spunto dagli sketch dell’avanspettacolo e della rivista, Giacomo Rizzo propone uno spettacolo tutto da ridere. La sua bravura, ma soprattutto la sua versatilità professionale, gli permette di spaziare tra brani comici, brevi monologhi, aneddoti e canzoni senza scivolare nella nostalgia.
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