Giovedì 16 maggio 2019 presso l’istituto “A. Nobel” di Torre del Greco si è svolta la cerimonia di consegna del premio intitolato al regista Gennaro Vitiello a Beppe Barra. L’iniziativa è volta alla diffusione della conoscenza di una personalità di spicco nell’ambito del teatro mondiale, quale, appunto, Gennaro Vitiello, il quale è stato uno dei protagonisti più lungimiranti che hanno dato vita alla sperimentazione teatrale a Napoli e Torre del Greco negli anni ’70 e ’80. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione “Scena Sperimentale”, istituita in onore del famoso regista Gennaro Vitiello, che grazie all’impegno costante di Cordelia Vitiello, Presidente dell’Associazione, e figlia del regista, si prefigge l’obiettivo di portare avanti l’opera iniziata dal padre, trasmettendo alle generazioni future l’importanza della sperimentazione teatrale. L’iniziativa è organizzata dalla FORM.IT. Formazione Italiana, il cui Responsabile scientifico è il Dott. Renato Grimaldi. “Quando l’indispensabile e desiderato Teatro Pubblico Napoletano darà inizio alle sue attività, dovrà pure impegnarsi a far qualcosa perché non emigrino o periscano quelle forze artistiche teatrali della città che esprimono capacità di rinnovamento, volontà di percorrere nuove strade, legame con le moderne tecniche drammatiche e i modi espressivi nuovi, affermati in altri paesi già da tempo”, queste le parole di Gennaro Vitiello raccolte nell’opera “Taccuino” a cura di Luigi e Raffaele Capano, che racchiude la vera essenza del noto regista attraverso ricordi, articoli da lui scritti per il giornale “la Torre”, traduzioni di importanti opere teatrali straniere, che senza l’impegno di Gennaro Vitiello, in Italia, non si sarebbero conosciute. L’evento è stato presenziato da diverse personalità di spicco del territorio, le quali sono intervenute sulla tematica in questione. In un periodo in cui Napoli sta ritrovando la sua identità, fra passato e futuro, riscoprire un personaggio come Vitiello è doveroso ed indispensabile. La sua arte, il suo pensiero, il ponte fra classico e presente, fra ricordo e rivoluzione, può insegnarci davvero come guadagnare dal passato per investire nel domani. All’iniziativa hanno partecipato il sindaco di Torre del Greco Giovanni Palomba, la consigliera della Regione Campania e componente VI Commissione consiliare “Istruzione e Cultura” Loredana Raia, l’assessore al Turismo e alla Cultura di Napoli Nino Daniele, l’assessora al Turismo e alla Cultura del Comune di Torre del Greco Anna Pizzo, il direttore del tg2 Gennaro Sangiuliano, il critico di La Repubblica e Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli Giulio Baffi, i Proff. Universitari Rino Mele e Stefano De Matteis, lo scenografo Giovanni Girosi e il dirigente scolastico del Liceo ”A. Nobel” Annunziata Langella. Ha moderato l’evento Ermanno Corsi.
“Sono venuto per Gennaro, per ricordarlo, non per commemorarlo ma per parlare un po’ di lui come se stesse qui con noi. – il commento di Beppe Barra – Tutto quello che ho imparato agli inizi dei miei primi passi in teatro, l’ho imparato da Gennaro Vitiello. Arrivai al Teatro Esse che era in uno scantinato, e chiesi subito a Gennaro dove fosse il teatro e Gennaro mi rispose ‘il teatro è qui’. Un episodio che capitò proprio in quello scantinato, fu la rottura di una colonna fecale e fummo completamente inondati dalla ‘merda’. E questa merda ha portato fortuna.”
Il Sindaco Giovanni Palomba nel suo intervento ha così dichiarato: “Saluto e ringrazio tutti gli intervenuti e la signora Cordelia Vitiello, figlia ed erede culturale del grande artista e regista teatrale Gennaro Vitiello. ‘Alcuni uomini sono nati dopo la morte’. Mi piace iniziare così con questa semplice ma profonda riflessione del filosofo tedesco Nietzsche. Apro con entusiasmo i lavori di questa tavola rotonda sulla figura intramontabile nella vita culturale, teatrale e artistica della città di Torre del Greco. Una città che grazie allo spirito ed alla vivacità intellettuale di tanti suoi cittadini è stata negli anni pioniera e punto di riferimento per tante altre realtà territoriali dell’intero hinterland napoletano. E mai come in questo caso sembra essere più idonea e opportuna la frase del filosofo tedesco, in considerazione del fatto che la ri-nascita di Gennaro Vitiello si tocca concretamente con mano nella nascita artistica e nella vita professionale di tutti quelli che negli anni ’70 e’80 sono cresciuti e si sono formati alla sua scuola di teatro e di vita e che oggi calcano le scene di tutto il mondo. Ma anche tanti che hanno conosciuto e condiviso sia pure per breve periodo il suo pensiero e l’originalità delle sue composizioni letterarie e recitative e che sicuramente hanno ricevuto negli anni più belli della formazione una educazione e una impostazione che fa di Gennaro Vitiello l’emblema di un’immagine di un tempo e della sua storia e nei cui percorsi è scritto il nome di Torre del Greco.”
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