Venerdì primo aprile a Villa Campolieto concerto dei Solisti del Teatro di Odessa, diretti dal maestro Alberto Veronesi. Si sono esibiti il Soprano Haiane Arutiunian; la Mezzosoprano Olha Kreps, con gli interventi della solista di ballo Katerina Burdik.
Analoghi concerti sono stati eseguiti a Milano, Diamante, Palermo, molto voluti dal maestro Veronesi in sostegno al Teatro dell’Opera di Odessa in Ucraina.
“Vogliamo costruire un ponte di pace – le parole del sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto – che unisce Ercolano con Odessa, l’Italia con l’Ucraina. E vogliamo che la musica, l’arte e la bellezza siano strumenti di pace tra i popoli. Ercolano vuole diventare una capitale dell’accoglienza e ci stiamo impegnando affinché ciò si realizzi”.
Presenti alla serata il Console Generale degli Stati Uniti a Napoli Mary Avery e il Console Generale dell’Ucraina a Napoli Maksym Kovalenko.
“Sono molto contenta di essere qui – dichiara la Console Mary Avery -. Questo evento dimostra ancora una volta che tutti siamo uniti al fianco del popolo ucraino. Gli Stati Uniti insieme con i nostri partner europei e con i nostri alleati Nato, continueranno a supportare il governo e il popolo ucraino mentre affrontano l’aggressione russa non provocata e ingiustificata”.
“Questo è un momento culturale contro la guerra – afferma il Console Ucraino – e dobbiamo stare tutti insieme. In Italia in questo momento ci sono circa settantamila rifugiati e a Napoli, che ci è stata molto vicina, ne abbiamo più di sedicimila. Ringrazio il sindaco Buonajuto per l’invito”.
“La Fondazione è tradizionalmente aperta a questi incontri – afferma Gianluca Del Mastro presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane – che non sono solo di arte e di bellezza, ma anche di solidarietà. Un legame forte con il comune di Ercolano per queste iniziative che vanno di là dagli orrori della guerra e che vogliono gettare un ponte di pace fra l’Italia e le altre Nazioni, in questo caso con i nostri fratelli Ucraini”.
Il Maestro Alberto Veronesi ha espresso tutto il suo orgoglio per aver contribuito a far venire in Italia tre artiste del Teatro di Odessa, rispondendo a un preciso invito e appello del direttore del Teatro di Mariupol nel cercare di salvare quanti più artisti possibili del Teatro di Odessa, appello arrivato dopo la distruzione del teatro di Mariupol.
Sono quindi stati eseguiti gli inni dell’Italia e dell’Ucraina, e a seguire l’esecuzione dello ‘Stabat Mater’ di Giovanni Battista Pergolesi, con movimenti coreografici della solista di ballo Katerina Burdik.
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
RSS