Un’ondata di foreign fighter in Europa senza precedenti. A lanciare l’allarme la ‘zarina’ antiterrorismo della Casa Bianca, Lisa Monaco, che in visita a Bruxelles ha pressato le autorità del Belgio a fare più squadra, a condividere un maggior numero di informazioni sul fronte dell’intelligence nella lotta all’Isis. In una serie di incontri, tra cui col premier belga Charles Michel, Monaco – riporta il Wall Street Journal – ha parlato di un flusso di jihadisti di ritorno “come non si era mai visto”. E in Germania un giornale rivela che la polizia ha ricevuto finora 365 segnalazioni di possibili terroristi entrati con il flusso dei profughi.
Monaco ha quindi confermato che gli Stati Uniti stanno lavorando insieme al Belgio nell’ambito delle indagini sugli attacchi di Bruxelles e Parigi, con l’obiettivo di “identificare e dare la caccia a tutti i responsabili”. Ha poi sottolineato come l’Europa si trovi di fronte a due minacce: quella dei combattenti addestrati in Siria che tornano a casa nel Vecchio Continente e quella costituita dalla capacita’ dell’Isis di radicalizzare molti individui sul suolo europeo, convincendoli a compiere violenze. John Mulligan, numero due dell’antiterrorismo Usa, ha poi spiegato che il problema nel corso delle indagini non sia solo quello di condividere il maggior numero di informazioni di intelligence, ma anche quello della velocita’ con cui queste informazioni vengono condivise. “Il tempo che abbiamo per agire e’ poco – ha spiegato – perche’ oramai in Europa abbiamo a che fare con cellule capaci di sferrare attacchi rapidamente, senza la necessita’ di lunghi periodi di pianificazione”.
A queste se ne aggiunge una terza, almeno nei Paesi che sono stati interessati dagli imponenti flussi migratori dell’ultimo anno: quella dei terroristi infiltrati fra i migranti. La Neue Osnabruecker Zeitung ha rivelato che la polizia criminale federale tedesca ha ricevuto finora 369 segnalazioni su sospetti terroristi o simpatizzanti di organizzazioni terroristiche, che sarebbero arrivati in Germania mescolandosi fra i profughi. In 40 casi sono state avviate indagini giudiziarie, perché i sospetti erano apparsi concreti.
Fonte: ANSA
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