Dopo le note vicende giudiziarie, che hanno interessato il fallimento della compagnia di navigazione Deiulemar C.D.N , e che si sono concluse presso il tribunale di Roma con gravi sentenze di condanna in primo grado per i delitti di bancarotta fraudolenta ed evasione fiscale a carico degli esponenti delle tre famiglie proprietarie( Della Gatta, Iuliano e Lembo) , ulteriori approfondimenti investigativi hanno riguardato la cd Società di fatto tra le medesime persone fisiche, di cui è stata giudizialmente ritenuta l’esistenza e che a sua volta è stata dichiarata fallita.
Nello specifico, le fiamme gialle della compagnia di Torre del Greco e del nucleo di polizia tributaria di Napoli hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, con contestuale sequestro preventivo della somma di 500 mila euro, emesse dal Gip oplontino nei confronti di Angelo e Pasquale Della Gatta e di un loro correo, Dante Di Francescantonio, di stanza nel veronese.
La complessa attività di indagine, condotta anche tramite attività tecniche di intercettazione e acquisizione della corrispondenza telematica, ha permesso di apprezzare come i fratelli Della Gatta, ad onta del loro formale status di falliti dal punto di vista societario e personale, abbiano continuato a disporre di ingenti riserve di liquidità da impiegare nell’ambito di un consistente investimento immobiliare, in cui gli stessi risultavano coinvolti in prima persona, nonché di cristallizzare la disponibilità, per interposta persona, di beni mobili.
In particolare, le evidenze dell’attività di indagine hanno consentito di appurare una distrazione patrimoniale, ad opera dei fratelli Della Gatta, di euro 500.000 mila , da utilizzare per la conseguente acquisizione del 50 % delle quote societarie (valutato complessivamente 4 milioni di euro) di una società immobiliare operante nel salernitano, amministrata di fatto dal Di Francescantonio.
Nel corso dei servizi di appostamento e pedinamento si è poi avuto modo di ricondurre nella disponibilità di Pasquale Della Gatta di autovetture e motoveicoli di grossa cilindrata, in particolare un Audi A3, una smart mercedes e due Tmax fittiziamente intestati a soggetti terzi.
Della disponibilità di queste ulteriori liquidità finanziarie e di questi beni mobili nessuna notizia era stata fornita alla curatela fallimentare, con evidente finalità di sottrarli alla disponibilità della stessa curatela e soprattutto del ceto creditorio rappresentato da oltre 13000 famiglie torresi, cosi ponendosi in essere plurime ed autonome condotte distrattive nell’ambito del fallimento della SDF.
Nella foto tratta dal web: Pasquale Della Gatta (seduto) Angelo Della Gatta (in piedi) vicino a Giuseppe Lembo (seduto), Michele Iuliano (seduto) e Leonardo Lembo.
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