Psicosi coronavirus nel territorio di San Giorgio a Cremano dopo che una giovane cinese è giunta nella città per un scambio interculturale.
Anna, questo il nome dell 17enne arrivata lo scorso settembre, è stata infatti protagonista di più episodi discriminatori da parte sia di giovani che di adulti.
Un primo episodio ha avuto luogo mentre la giovane tornava a casa; passeggiando ha incontrato tre ragazzini che alla sua vista hanno preferito velocizzare il passo e poggiare una mano sulla bocca per poi scappare. Altro episodio significativo si è verificato invece presso la struttura del Palaveliero dove Anna pratica lo sport della pallavolo. In quell’occasione alcune mamme, notando i tratti orientali della ragazza, hanno iniziato a parlare del coronavirus per poi allontanarsi poco dopo temendo di contrarre il virus.
Un episodio che ha scosso molto Anna che capendo l’italiano si è sentita offesa e dispiaciuta di quanto accaduto.
A difendere la ragazza la famiglia ospitante che attraverso i social hanno invitato i propri concittadini a non a avere tali reazioni in quanto Anna è la prima a soffrire per quanto sta accadendo nel suo paese.
In merito alla vicenda è intervenuto anche il primo cittadino, Giorgio Zinno che ha infatti dichiarato : “Ho appreso questa triste vicenda che riguarda questa giovane ragazza cinese ed ho contattato la famiglia sangiorgese che la ospiterà fino a giugno in questo scambio interculturale, in quanto è mia intenzione incontrarla per farle sapere che San Giorgio a Cremano è la città dell’inclusione. Non sarà certo il gesto di pochi sciocchi, maleducati e poco informati ragazzi a farci dimenticare che San Giorgio è la città dei diritti, specialmente rispetto ai bambini e ai ragazzi. Abbiamo costruito percorsi di educazione all’accoglienza seri e costanti. Pertanto deve essere chiaro che ogni persona, da qualsiasi parte del mondo essa provenga, in questa città troverà sempre ospitalità ed inclusione”.
Va infine aggiunto che la psicosi coronavirus non fa riferimento solo al territorio sangiorgese ma in più parti di Italia, dove in alcuni casi si sono verificati veri e propri atti di violenza verso qualcuno che presenta tratti orientali.
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