Peggiorano ancora le condizioni climatiche del nostro pianeta, rischio di arrivare ai 2.9 C° entro il 2100; e se l’egoismo di molti porta a dire “non è un futuro che mi riguarda”, le conseguenze le si avvertiranno molto prima. Del resto, non possiamo certo vantarci di un clima mite.
L’aumento dei livelli di riscaldamento avrebbero infatti conseguenze catastrofiche per il pianeta e l’umanità visto che aumenterebbe in modo esponenziale il livello del mare, l’intensificazione dei fenomeni meteorologici estremi, la perdita di biodiversità e l’aggravamento della povertà.
COSA FARE DUNQUE PER LIMITARE IL DISASTRO?
E’ necessario che i paesi del mondo si impegnino a ridurre le emissioni di gas serra, dunque investire nelle energie rinnovabili riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
La Cop28 (Conferenza annuale delle Nazioni Unite sulla lotta al cambiamento climatico) che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre, sarà un’occasione importante.
Le emissioni di gas serra hanno infatti raggiunto livelli mai visti prima, con un aumento del 1,2% rispetto allo scorso anno.
Per limitare il riscaldamento a 1,5C° è necessario una riduzione più massiccia delle emissioni e cioè del 40% e non più del 18%come accordato in precedenza, poiché questo numero non è più sufficiente.
Settembre 2023 è stato il mese più caldo mai registrato con temperature globali di 1,8 C°.
Ciò nonostante bisogna anche dire che di fronte agli accordi di Parigi del 2015 sono stati registrati progressi sostanziali ma purtroppo ancora una volta, non sufficienti per arrestare o rallentare un processo che invece corre ad estrema velocità.
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