Tra presente e futuro con tante incognite e poche certezza, la piazza corallina si avvia a vivere l’ennesima estate travagliata, in quello che doveva essere l’anno della svolta.
I Fatti – Ci eravamo tanto amati! La storia tra Giugliano e la Turris è tutta racchiusa in questo titolo. Accolto tre anni fa come salvatore della patria, oggi, sia per il rapporto con la piazza che con parte dei soci, l’avventura del patron corallino volge al capolinea. Sbagliare una stagione nel calcio ci sta, ma c’è stato un grosso errore nella comunicazione da parte del primo dirigente della Turris. Tutti questi problemi non sarebbero sorti se alla base si fosse partiti con un profilo basso, senza sbandierare ai quattro venti presunte corazzate ammazza- campionato e senza ultimati lanciati via social. Sono stati fatti sicuramente sforzi economici, allestendo ad inizio stagione una buona squadra che a Dicembre non andava smantellata ma puntellata; cambiare per cambiare non serviva, bisognava migliorare una buona rosa, con i giusti ritocchi. Sono arrivati giocatori in netta parabola discendente e con infortuni alle spalle. Basti pensare all’enigma Gallozzi o a Danti, fatti passare come “lusso” per la categoria, ma che non abbiamo avuto il piacere, se così si può dire, di vedere all’opera .
Gestione societaria – Non vogliamo fare i conti in tasca a nessuno, perchè per farli bisognerebbe avere le carte in mano, cosa che noi non abbiamo. Parliamo di dati di fatto: ci sono pendenze da risolvere e da saldare per non incappare in penalizzazioni e blocco di iscrizione per la prossima stagione. Giacomarro e giocatori lasciano altri strascichi: hanno fatto male, ma gli accordi sono accordi e i contratti sono contratti e devono essere rispettati. Nel calcio quello che vale oggi può non valere domani, ma quando c’è la firma su un pezzo di carta e le parti sono consenzienti, indietro non si può tornare e, dall’allenatore al magazziniere , devono essere rispettati tutti gli impegni presi.
Futuro societario – A prescindere da tutte le notizie circolate fino ad ora, oggi il coltello da parte del manico ce l’ha Giugliano. Il calciomercato dei presidenti è partito (o fatto partire da qualcuno di proposito) da qualche mese: cordate presunte e rimpasti non hanno portato risultati . Tanti gli interessati, ma mai nulla di concreto. Sembrava fatta con Niutta, che come direbbero in molti, avrebbe messo il cash sul tavolo , ma a causa di un rimbalzo di accuse, la trattativa è saltata. Poi c’è stato Arpaia, che però insieme al suo progetto, è sparito da un momento all’altro. Infine i famosi (o presunti tali) mister X, annunciati con titoli ad 8 colonne da siti specializzati: scomparsi (ammesso che siano esistiti). L’unica soluzione concreta, che oggi garantirebbe solidità alla Turris è quelle interna, con il duo Colantonio-Scarlato .
Occorre una programmazione seria – Eppure a Torre del Greco ci sono presupposti buoni per investire. Oltre alla tifoseria (non dimentichiamo i 500 abbonamenti della stagione appena conclusa), oggi c’è un progetto per la riqualificazione dello stadio Liguori e ci sono fondi disponibili. Per una strategia a lungo termine, questo è un aspetto rilevante. La programmazione deve essere la base, si vince solo con un programma serio e anche su più anni. I conti tornano sempre e il calcio, da questo punto di vista, non ammette repliche. C’è chi si è tolto lo sfizio della promozione investendo tanto per poi fallire l’anno dopo, e chi – come l’Avellino, il Trapani o il Carpi- che con un progetto serio oggi sono stabilmente tra i pro.
Corsa contro il tempo – Ora però bisogna darsi una mossa:c’è una data, e questa l’ha imposta Giugliano, il 21 Giugno. Venti giorni dove è in ballo il futuro del “pallone” a Torre del Greco, sperando di non arrivare al termine senza passare dal via. Il passaggio deve avvenire al più presto possibile, per dare la possibilità di costruire e non ridursi all’ultimo. Lo si deve ai tifosi, lo si deve a Torre del Greco che ha sempre risposto presente. Una città che merita un progetto serio e concreto, capace di far sognare una tifoseria che ha sempre sostenuto e seguito la propria squadra del cuore.
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