14:00 – Udienza conclusa: appuntamento al 18 gennaio.
13:30 – Interrogazione a Malet. Malet dice che Di Francescantonio si rivolge a lui per trovargli imprenditori disposti a entrare nell’affare immobiliare Bayres, così Malet si rivolge ai Della Gatta. In particolare Pasquale, confermando gli incontri a Torre del Greco. Anche Malet racconta il giorno in cui a casa Della Gatta avviene la firma della scrittura privata, con il passaggio dei contanti a Di Francescantonio: 5 mazzette da 50.000 euro. A Malet sarebbe spettata una commissione: 20.000 euro subito e altri 140.000 quando e se i Della Gatta avessero raggiunto il 50 per cento delle quote.
Nonostante la firma fosse avvenuta a Torre del Greco i Della Gatta indicarono di inserire Pagani come luogo sulla scrittura privata.
Malet conferma che Di Francescantonio era a conoscenza del fallimento Deiulemar.
Malet fu convocato in un hotel di Salerno per consegnare la vecchia scrittura e farne una nuova, poiché gli fu detto che l’affare non si faceva più. Era un modo per estrometterlo dall’affare, poiché i 250.000 sarebbero stati restituiti se fosse stato trovato un altro investitore. Malet lo propose ma Di Francescantonio si rifiuto di incontrarlo, segno quindi che in realtà l’affare andava avanti con i Della Gatta.
Malet dichiara che, spinto da avvocati di fiducia, alla fine racconto’ tutta la faccenda Bayres alle autorità giudiziarie, perché resosi conto di essere finito in un affare illecito.
12:58 – Tensione in aula. Obbligazionisti in subbuglio.
12:56 – Della Gatta dice di non possedere più disponibilità liquide, e di non avere più nulla aldilà di ciò che è stato messo già a disposizione degli obbligazionisti.Termina l’intervento di Pasquale della gatta, udienza in pausa. Si alza l’urlo dall’aula “IN GALERA”
12:51 – Emerge uno scambio di mail tra Della Gatta e Difrancescantonio per il reclutamento di un avvocato a difesa dei Della Gatta
12:35 – L’accusa fa visionare a Pasquale della Gatta delle mail scambiate con Difrancescantonio dalle quali si evince che l’imprenditore veronese era interessato alle vicende processuali dei della gatta con la volontà di aiutarli. Della Gatta conferma tale intento. Da un sms si evince che Della Gatta è andato a Verona da Difrancescantonio nei suoi uffici per l’affare Bayres. Della Gatta conferma, negando di avere in quel periodo altri affari in corso oltre a quello Bayres
12:20 – Pasquale Della Gatta conferma il racconto del fratello e che i soldi destinato all’affare erano nascosti in una cantina.Il tesoretto nascosto proverrebbe da delle “regalie” fatte da fornitori agli armatori che li sceglievano per operare a bordo delle navi. (A quanto pare delle vere e proprie mazzette). Pasquale della Gatta dice non non aver mai visto un contratto dell’affare bayres con il suo nome. Di fatto c’è una mail, una bozza di contratto, che reca il suo nome è non quello di Amedeo Malet, suo rappresentante nell affare. Della Gatta descrive Difrancescantonio come una persona che li incoraggiava nonostante il fallimento e che poteva aiutarli. Ciò significa che sapeva del fallimento. Della Gatta esclude totalmente un eventuale coinvolgimento dei figli nell’affare, dicendo che non producono alcun reddito.
12:05 – Della Gatta conferma di aver in passato già avuto esperienza in campo immobiliare tramite società a loro riconducibili. Si fa riferimento a edifici quali la Rinascente, il palazzo della guardia di finanza
12:00 – Anche a Pasquale Della Gatta viene chiesto di ricostruire l’affare Bayres, confermando che Amedeo Malet propose l’affare e che loro erano già falliti all’epoca dei fatti
11:56 – È il turno di Pasquale Della Gatta
11:55 – Della Gatta dichiara di non avere attualmente disponibilità in contanti, ma ammette la presenza all’estero di una disponibilità pari a 17 milioni di dollari e della volontà, già seguita da attività concrete, di mettere a disposizione degli obbligazionisti i beni per ristorarli nel migliore dei modi.
11:49 -I giudici sottopongono ad Angelo Della Gatta una mail contenente una bozza di contratto dell’affare Bayres ma Della Gatta dice di non credere che tale bozza sia stata trasmessa via mail.
11:39 – Incalzato sulla posizione di Malet Angelo Della Gatta ammette una conoscenza ventennale con il faccendiere , che aveva già in passato offerto altri affari, sottolineando che il progetto Bayres era valido ma le premesse di Difrancescantonio si sono rivelate inesistenti.
11:31 – Della Gatta parla dell’imprenditore salernitano Dario di Domenico, con il quale avevano già rapporti in passato nel campo immobiliare, per porre le basi per cedere la quota Bayres e conseguire una plusvalenza.
11:24 – Ancora Angelo Della Gatta: “Il Di Francescantonio circuiva mio fratello, millantando amicizie importanti a Salerno e tirando in ballo addirittura l’allora Sindaco De Luca. Si sentiva il re di Salerno. Dal momento in cui il progetto non è andato in porto non ci ha restituito i soldi. Aveva promesso che entro 30 giorni avremmo avuto le licenze edilizie e l’affare Bayres sarebbe decollato”
11:18 – Angelo contribuisce a correggere ed integrare una scrittura privata a detta sua troppo sintetica e campata in aria. I 250000 euro da versare erano nascosti in un intercapedine della loro casa. C’era un opzione per arrivare fino al 50 per cento della Bayres, per un valore di 4 milioni di euro. Con l’idea di venderla se le cose fossero andate bene per poter conseguire una plusvalenze. Ma di fatto non rientrava nella nostra possibilità un investimento di tale portata
11:06 – “Nel 2014 io, mio fratello e DiFrancescantonio valutammo il progetto immobiliare Bayres, facendo anche leva sul faccendiere Malet,un mediatore, e sulle amicizie con il comune di Salerno vantate da DiFrancescantonio per licenze e concessioni edilizie.L’obiettivo nostro era quello di prendere una quota di minoranza. Per un valore circa di 250000 euro.Le riunioni avvenivano a casa nostra, in quanto avevamo obbligo di dimora a Torre del Greco a causa del dissesto Deiulemar. Io non ero molto interessato al progetto Bayres rispetto a mio fratello, avevo altre idee per cercare impieghi diversi.
Nell’affare il faccendiere Malet figurava come rappresentante fiduciario della famiglia Della Gatta.” Angelo della Gatta, visionando la scrittura privata sottoposta gli dal giudice, precisa che Malet rappresentava nell’affare il fratello.
10: 51 – Corte rientrata, rigetta L’istanza di rinvio. Il certificato medico presentato dal di Francescantonio non lascia pensare ad un legittimo impedimento a presenziare all udienza
10:42 – Agitazione tra gli obbligazionisti, aula troppo piccola per contenere tutti
10:30 – L’aula si riempie sempre di più, ennesima prova che se il processo penale si fosse svolto a Torre Annunziata la pressione degli obbligazionisti avrebbe avuto la sua influenza
10:20 – Udienza iniziata, fratelli Della Gatta in aula . Assente il prestanome Dante Di Francescantonio ai domiciliari.Gli avvocati del prestanome hanno chiesto rinvio del processo perché il proprio assistito è impossibilitato per motivi di salute.I giudici si sono riuniti per decidere sulla richiesta di rinvio dell’udienza
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