Dopo tanta attesa il fatidico riparto dell’1% del fallimento Deiulemar è finalmente partito già da diversi giorni. Ma quando gli avvocati, o gli stessi obbligazionisti, hanno aperto il plico recapitato via posta, in molti si sono imbattuti in clamorosi errori. Generalità sbagliate, codici fiscali errati, addirittura importi non coincidenti con quanto dovuto. Tanti disagi che si aggiungono all’onerosità della procedura che inevitabilmente ricadrà sulla cassa dei risparmiatori, come già denunciato dall’avvocato Cardella. Fatto ben più grave, l’impossibilità di riscuotere l’assegno da parte di chi non dispone di conto corrente, che dovrà aprirne uno con ulteriori spese. Monta così la protesta degli obbligazionisti che non solo devono accontentarsi – per ora si spera – di una cifra irrisoria rispetto ai capitali persi, ma che devono far fronte alle falle clamorose di una procedura pianificata da tempo dalla curatela fallimentare. Dopo più di quattro anni di attesa, l’arrivo dei primi rimborsi del crack Deiulemar non fa altro che alimentare la rabbia dei risparmiatori. Dito puntato nuovamente contro la curatela, nei confronti della quale era già stata promossa una raccolta firme per proporne la rimozione a causa di una gestione del fallimento ritenuta inadeguata e onerosa. Con un avviso rivolto ai creditori, la curatela, prendendo atto dei problemi sorti con molti assegni, ha invitato i destinatari di quelli errati a restituirli al mittente in modo tale da provvedere alla distribuzione delle somme tramite riemissione e reinvio degli assegni oppure tramite bonifico alle coordinate bancarie eventualmente fornite. Insomma, il calvario di chi ha perso i risparmi di una vita sembra non avere fine.
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Deiulemar – Odissea assegni, scoppia la rabbia dei risparmiatori
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