La notizia dell’arresto dei fratelli Della Gatta rappresenta un’altra tappa importante della vicenda Deiulemar. Contattato dalla nostra redazione l’avvocato dei risparmiatori Giuseppe Colapietro ha rilasciato una lunga intervista sull’argomento.
Come ha accolto la notizia dell’arresto dei fratelli Della Gatta e che risvolti potranno esserci sulla vicenda Deiulemar?
La notizia dell’arresto per tanti era inaspettata ma per molti, come me, non lo era. Quando due soggetti vengono condannati a 17 anni e mezzo e sono falliti, teoricamente non hanno conto corrente né attività lavorativa. Lo stato di falliti invece non era coerente con il tenore di vita assunto in questi anni, e ciò era palese in quanto si facevano anche notare in giro ostentando una certa ricchezza. E’ chiaro che notando certe cose, professionisti come me che seguono da vicino la vicenda Deiulemar, qualcosa prima o poi se lo aspettavano. I Della Gatta avevano uno stile di vita incompatibile con lo status di falliti. Piuttosto rimango allibito del fatto che dopo essere stati dichiarati falliti con una condanna a 17 anni e mezzo si continua a fare la stessa vita di prima. Per questo motivo, quando ho saputo degli arresti, non mi sono meravigliato. Si tratta soltanto della punta dell’iceberg, le indagini sono partite diversi mesi fa e sono sicuro che a breve salteranno fuori altre notizie su queste attività che si portavano avanti.
Questo arresto è segno che l’attenzione della Procura sulla vicenda è ancora alta.
Per gli obbligazionisti credo sia una soddisfazione poiché molti si sentivano abbandonati dalla Procura e dai magistrati ed invece c’è stata la dimostrazione che si continua a lavorare in una certa direzione. Nonostante la competenza del fallimento Deiulemar sia andata a Roma, i magistrati del Tribunale di Torre Annunziata hanno continuato ad indagare per scovare nuovi elementi a favore degli obbligazionisti. Poteva anche evitarlo visto che è anche in corso il processo di appello ma non lo ha fatto. Va fatto un plauso alla Procura e alla Guardia di Finanza che hanno fatto un lavoro eccelso. Questo dovrebbe di per sé tranquillizzare gli obbligazionisti, la cosa che mi preme sottolineare è che la Procura non ci ha mai abbandonato.
Come può incidere questo arresto sul processo penale d’appello e sulle possibilità di recupero per gli obbligazionisti?
Il reiterare di certi atteggiamenti verrà senza dubbio sottolineato nell’ambito del processo penale, questo arresto rappresenta un’aggravante in vista del giudizio penale di appello. Questa vicenda significa per gli obbligazionisti mettere qualche altro soldo da parte, conoscere altre situazioni che possono portare altra liquidità da aggiungere al calderone. Io sono sempre ottimista, il recupero per gli obbligazionisti ci sarà ma ci vorrà tempo, per ora i risultati ci sono e dobbiamo ritenerci soddisfatti.
Il lavoro incessante della Procura fa ben sperare, si aspettano altre novità in futuro?
Come accennato prima credo che col passare dei giorni verranno fuori senza dubbio altre novità, altre situazioni. Per giungere al provvedimento dell’arresto credo che la Procura abbia elementi molto precisi su cui basarsi, ne vedremo ancora delle belle. Per i Della Gatta si tratta di un autogol clamoroso, perché dovevano aspettarselo che erano sotto controllo ed è inaudito continuare a tenere certi atteggiamenti. La Procura non ha mai smesso di indagare su questi soggetti, ero certo che sarebbe saltato fuori qualche altra cosa. I Della Gatta ostentavano chiaramente un tenore di vita che destava sospetti, così la Procura ha voluto vederci chiaro, ha indagato ed è giunta a queste conclusioni.
Anche sull’Hotel Sakura sono emersi movimenti che non quadrano. Insomma, è tanto il materiale a disposizione della Procura per far luce sul crack Deiulemar.
Per quanto riguarda l’Hotel Sakura era noto che c’era qualche movimento strano, che ha portato ad evidenziare un prezzo di acquisto gonfiato rispetto a quello reale. Ripeto, sono convinto che col passare dei giorni verranno fuori cose ancora più grosse, proprio perché la Procura indaga già da diversi mesi. Non auguro a nessuno la galera, ma a questi due soggetti, nonostante le pesanti condanne, la lezione non è servita. Hanno continuato a rendersi protagonisti di attività a pregiudizio dei risparmiatori distraendo continuamente beni. Se la sono cercata facendolo in maniera evidente, non sotto banco. Quello che da fastidio è proprio l’arroganza nei confronti dei risparmiatori, il fatto di ostentare ancora potere e ricchezza dopo tutto quello che è successo.
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