Dopo 4 giorni dal primo avvistamento dei residenti, la carcassa di un cane, a pochi passi dal casello autostradale, giace tra l’indifferenza delle Istituzioni, sul ciglio di un marciapiede. A nulla, fino ad ora, sono servite le sollecitazioni fatte agli organi competenti ; abbiamo costatato, infatti, che il corpo del cane è ancora sul marciapiede adiacente lo svincolo autostradale.Siamo andati a verificare di nuovo sul posto con Antonella Di Rosa, guardia zoofila del WWF, che ci ha illustrato la procedura da seguire in questi casi. La normativa prevede che, in seguito alla segnalazione fatta ai vigili urbani della zona, questi debbano avvisare l’ASL, tramite posta certificata. L’ASL a sua volta ha il compito di contattare la ditta incaricata alla rimozione. Come primo passo, sul posto, insieme alla rappresentante del WWF, è stato contattato il comando della Polizia Locale per vedere se effettivamente fosse stata avviata la procedura; di pronta risposta ci è stato comunicato che la comunicazione all’ASL è stata fatta già da qualche giorno. E’ stato quindi sentito l’ufficio ASL, che ci ha affermato che la ditta era stata avvisata. In ultimo sono stati avvisati i Carabinieri in quanto, qualora il cane avesse un microchip, la competenza nelle indagini ricadrebbe su di loro, con conseguente processo penale verso il legittimo proprietario.
Uno scarico di responsabilità che ha una sola conseguenza: a distanza di 4 giorni il cane è ancora li fermo tra l’indifferenza generale.
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