“Cacciato dal gruppo di maggioranza con un clic: il metodo tutto nuovo di fare politica”. Esordisce cosi il consigliere comunale Luigi Caldarola sulla propria pagina Facebook nel commentare la decisione del sindaco Ciro Borriello di estrometterlo dalla coalizione di maggioranza in seguito a delle incomprensioni che si trascinano ormai da tempo. Un evento destinato a creare non pochi problemi alla stabilità dell’amministrazione targata Borriello. Il consigliere di Forza Italia prosegue esprimendo tutta la sua perplessità sul comportamento del primo cittadino tenuto nei suoi confronti: “Ancora una volta viene fuori la natura dittatoriale di un sindaco sempre meno incline al dialogo e al confronto e sempre pronto a dare il ben servito a chiunque gli tagli la strada, in perfetto stile Corea del Nord. Egli stesso, infatti, ha detto: “Fare parte di un gruppo politico significa condividere e accettare le scelte della maggioranza. Chi non è d’accordo si può accomodare fuori”. Dunque o si fa come prestabilito o niente? Non c’è diritto di replica né di espressione? Se le cose stanno così sono ben felice di starne fuori. “Cacciare” credo che sia un termine improprio considerato il fatto che nessuno può allocarsi il diritto di togliermi la parola e il voto in Amministrazione, così come ritengo che sia del tutto illusorio, per il sindaco Ciro Borriello, pensare di poter allontanare un membro dal proprio partito così come afferma”. Caldarola prosegue con un ulteriore affondo nei confronti di Ciro Borriello: “Gli ultimi avvenimenti non fanno altro che confermare ciò che ho sempre sostenuto, ovvero che il primo cittadino ha interesse ad allontanarmi dalla maggioranza a causa della sua totale incapacità nello gestirmi e “giostrarmi” a proprio piacimento. Non sono mai stato un consigliere di quelli che “votano con testa bassa e mano alzata” poiché ho sempre anteposto l’interesse del cittadino al mio. Un esempio recente è la mia opposizione all’installazione delle strisce blu all’interno del parcheggio La Salle. Non pensavo fosse un’ iniziativa che avrebbe giovato alla collettività ragion per cui non l’ho votata”. In chiusura Caldarola ci tiene a sottolineare la bontà del proprio operato: “Non mi sono mai piegato alle pretese del sindaco perché sono sempre stato abituato a pensare con la mia testa senza lasciarmi influenzare o ammaliare. Non mi pento di come mi sono comportato fino ad oggi e penso, anzi, sono sicuro che il tempo mi darà ragione. A fine mandato tireremo le somme”.
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