Due vittorie in rimonta, una più spettacolare e avvincente dell’altra. In casa Napoli, guardando la classifica, nulla sembra essere cambiato. A partire dal primato condiviso con la Juventus, colei che è stata l’anno scorso la rivale in un’appassionante corsa scudetto persa proprio sul più bello e all’ultima curva.
In molti hanno parlato di mancanza di personalità e di abitudine a vincere. Ed è forse anche per questo che Aurelio De Laurentiis, salutato, non senza qualche polemica, Maurizio Sarri, ha deciso di affidarsi a Carlo Ancelotti, uno che di vittorie e di personalità ne ha fatto un vero e proprio marchio di fabbrica e di distinzione. A dirlo è soprattutto il suo palmares: 3 scudetti, vinti in 3 campionati diversi, 3 Champions League, 3 Supercoppe europee e 2 mondiali per club. Non servono davvero altre presentazioni. La società partenopea ha deciso così di affidarsi a lui per provare a colmare quel gap caratteriale con i sette volte campioni d’Italia. Sarà il tempo e sarà la stagione a dire se il tecnico nativo di Reggiolo sarà in grado di farlo. La sfida è senza alcun dubbio di quelle affascinanti.
Le partite vinte contro Lazio e Milan hanno lanciato qualche piccolo segnale, anche se ovviamente è ancora troppo presto per esprimere giudizi e per provare a fare previsioni. Ciò che è certo è che a questo Napoli non manca il carattere. Lo ha dimostrato soprattutto la sfida con i rossoneri. Sotto di due gol, Hamsik e compagni hanno continuato a giocare come se nulla fosse, ribaltando il risultato in circa mezz’ora. È inutile girarci troppo attorno: questo è quello che fanno le grandi squadre.
Ma quanti meriti ha il nuovo allenatore in questo atteggiamento così battagliero e volitivo? Il più grande merito di Ancelotti è stato quello di non aver stravolto in maniera totale e radicale il lavoro di Sarri. Può sembrare un dettaglio insignificante, ma in realtà non è affatto così. Gli azzurri giocano ormai a memoria, per movimenti, automatismi e schemi. Ripartire da zero sarebbe stato un qualcosa di assolutamente deleterio e controproducente. Ciò che sembra esserci di diverso è una maggiore concretezza e la presenza quel cinismo in più che troppe volte in passato è mancato. Insomma, la squadra è magari meno spettacolare, ma più pratica. E questo può far storcere il naso agli esteti del calcio e a quelli dalla cosiddetta bocca buona, ma alla lunga potrà rivelarsi fondamentale.
Scudetto: è questa la parola che in quel di Napoli si ha quasi paura anche solo a pensare, soprattutto dopo quanto accaduto lo scorso campionato. Eppure, gli azzurri sono sempre lì dietro la Juventus, come confermano anche le quote scudetto elaborate da Sports Bwin. I partenopei scudettati vengono pagati 5 volte la posta. La quota, tra l’altro, sembra essere destinata ad abbassarsi. Ancelotti viene considerata un’arma in più. Può essere l’allenatore ex Bayern Monaco quel top player tanto richiesto dai tifosi durante la sessione di calciomercato. De Laurentiis potrebbe averci visto lungo e aver avuto ragione. Sognare in fondo è sempre lecito. Come se nulla fosse cambiato. A cambiare dovrebbe essere soltanto il finale della storia.
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