La fase di totalità (chiamata “di massimo oscuramento”) è durata 1 ora e 43 minuti (poco meno del massimo teorico possibile, di 1 ora e 47 minuti); l’intero fenomeno, dall’inizio dell’oscuramento al ritorno del disco lunare alla sua luminosità completa, è durato invece quasi 4 ore.
Il fenomeno è iniziato pochi minuti prima delle 21, quando la Luna si trovava già nel cono d’ombra della Terra che si è trovata posizionata esattamente tra il Sole e il nostro satellite. La fase di totalità è stata tra le 21:30 e le 23:15, con il momento di massimo oscuramento alle 22:20.
Questa eclissi è stata davvero lunga, in quanto la luna si è trovata all’apogeo cioè alla massima distanza dalla Terra (poco più di 400.000 km) e ha impiegato più tempo per percorrere la sua orbita. Un’altra eclissi simile avverrà nel 2100.
Durante l’oscuramento lunare, anche Marte, raggiunta la posizione opposta al Sole, sarà visibile, ancora più luminoso rispetto all’ultima opposizione del 2003 Solo 4 giorni dopo, il 31 luglio, il Pianeta rosso raggiungerà il punto più vicino alla Terra, in condizioni ottimali di visibilità. Le notti di questo luglio riserveranno molte altre occasioni agli osservatori, dato che anche Venere, Giove e Saturno saranno visibili ad occhio nudo.
Di seguito le eclissi che si potranno osservare dall’Italia nei prossimi cinque anni:
- Eclissi lunare totale 21 gennaio 2018
- Eclissi lunare parziale 16 luglio 2019
- Eclissi solare anulare 21 giugno 2020
- Eclissi solare anulare 10 giugno 2021
- Eclissi solare parziale 25 ottobre 2022
- Eclissi lunare parziale 23 ottobre 2023
Pasquale D’Orsi
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