
Lavori di potatura e ripiantumazione degli alberi nella città di San Giorgio a Cremano per ripristinare il territorio con una vastità di verde e con nuovi arredi urbani che possano soddisfare i sangiorgesi e rendere la città più green. Nell’ultimo periodo nella città che ha dato i natali a Massimo Troisi, è partita un’opera di rifacimento della parte verde di manutenzione e ristrutturazione di opere, gravemente danneggiata negli ultimi tempi.
In Piazza Vittorio Emanuele II che prestò sarà ufficialmente denominata Piazza Carlo di Borbone, sono stati impiantati 64 nuovi lecci e ristrutturate fontane che da tempo non erano più in funzione e che venivano ormai considerate come “dismesse”. Interventi iniziati e che verranno completati anche sulle panchine della piazza attualmente inagibili “Dobbiamo proseguire per questa strada, recuperando e restituendo la possibilità di godere di momenti di riposo” afferma il sindaco Giorgio Zinno.
Interventi che nascono dalla volontà di una programmazione che l’amministrazione comunale aveva in cantiere già da tempo ma che per motivi di clima ideale e con temperature meno fredde adatte ai suddetti interventi, e alle pratiche burocratiche, solo in questi giorni hanno permesso di iniziare l’opera di rifacimento.
Il rispetto del territorio ed un richiamo anche al senso civico, il primo cittadino sangiorgese ha sottolineato più volte che i risultati per una città vivibile traspare dalle opere di rifacimento del territorio e dalla tutela di quest’ultimo attraverso un ruolo attivo da parte dei cittadini che devono rispettare i dettami in materia di igiene urbana. “La città è un bene comune, bisogna salvaguardarla e preservarla” con questo diktat, il sindaco Zinno ha invitato la cittadinanza a comportamenti più civili e rispettosi. Non sono mancate tuttavia le critiche delle opposizioni, in particolare del Movimento Cinque Stelle con il consigliere Pasquale Maiolino: “l’amministrazione non fa altro che autocelebrarsi, si sta pubblicizzando il tardivo operato per un qualcosa di straordinario. Ci sono ancora zone di serie B in cui il degrado è sotto gli occhi di tutti, in cui la presenza delle istituzioni è un lontano ricordo”.
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