Nel corso dell’attività di Vigilanza extra-doganale lungo i confini terrestri italo-svizzeri e di controllo economico del territorio svolta sui Comuni a ridosso del confine, a contrasto dei traffici illeciti in genere, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Gaggiolo hanno svolto un’importante operazione nella lotta al traffico di sostanze stupefacenti perpetrato da soggetti di nazionalità marocchina, all’interno delle zone boschive a cavallo tra la Provincia di Como e quella di Varese . In tale contesto, si inquadra l’Operazione CARLO’S WOOD – che prende il nome dal “capo” della banda di spacciatori. Quest’ultimo, infatti, si faceva chiamare dai clienti “CARLOS”. L’attività appena ultimata trae origine dal quotidiano controllo del territorio posto in essere dai militari che, durante alcuni servizi di repressione dei traffici illeciti, individuavano alcuni assuntori di droga che si recavano nelle zone boschive a cavallo tra Malnate (VA) e Cagno (CO), per acquistare varie tipologie di stupefacenti, tra cui cocaina ed eroina. L’attività investigativa proseguiva con una più attenta attività di perlustrazione che portava all’individuazione di un gruppo di cittadini di nazionalità marocchina dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’interno della zona boschiva posta tra i comuni di Cagno (CO), Albiolo (CO), a cavallo con altri comuni confinanti del “varesotto”. Durante i numerosi appostamenti effettuati dai finanzieri di Gaggiolo, che ha portato, tra l’altro, al sequestro di circa 500 grammi di Hashish e diversi grammi di Marijuana, veniva notata la presenza di numerosi clienti, per lo più giovani, che erano dediti a recarsi all’interno dei boschi, sia durante il giorno, quanto in tarda serata, per acquistare le sostanze stupefacenti in assenza di qualsiasi forma di sicurezza, atteso che gli spacciatori, tutti soggetti extracomunitari, erano caratterizzati da una forte pericolosità sociale, molti dei quali sono risultati irregolari sul territorio italiano. Gli accertamenti condotti dai finanzieri hanno permesso di riscostruire tutte le cessioni di stupefacenti effettuate dagli spacciatori, quantificando, lo stupefacente consumato in frode in 1,1 kg di eroina, 3 kg di hashish e oltre 300 grammi di cocaina, per un valore complessivo della vendita al dettaglio di circa 100.000 euro. L’attività d’intelligence dei militari di Gaggiolo, attuata mediante servizi di pedinamento ed osservazione, nonché registrazione delle attività di spaccio anche a mezzo di sistemi di videosorveglianza ben mimetizzati, permetteva di individuare i numerosi bivacchi all’interno dell’ampia zona boschiva utilizzata dal sodalizio dei cittadini marocchini. Le attività di polizia giudiziaria conseguenti, poste in essere dalla Fiamme Gialle di Gaggiolo sono state espletate con particolare cautela, atteso che il sodalizio criminale si avvaleva di numerosi “pali” ben sistemati sull’intera area, pronti ad avvertire gli spacciatori dell’arrivo delle Forze dell’Ordine. Alcuni di questi erano soggetti “dipendenti dalle sostanze stupefacenti”, che in cambio di pochi grammi di sostanza, espletavano i compiti di osservazione. Decisiva, a tal riguardo, è stata la registrazione ottenuta con una telecamera montata dai finanzieri, che ha permesso di incastrare i due principali responsabili del gruppo di spaccio, Z.D., di anni 30 e Z.A., di anni 35, quest’ultimo (detto CARLOS”), riuscendo contestualmente a sequestrare 500 grammi di hashish abilmente occultato. Gli elementi raccolti permettevano all’Autorità Giudiziaria competente di emettere l’Ordinanza di Custodia Cautelare nei confronti dei due marocchini principali organizzatori dell’attività illecita, uno dei quali, era stato da poco tratto in arresto dalla Questura di Massa Carrara per aver ceduto 150 grammi di cocaina a diversi soggetti. I Finanzieri della Compagnia di Gaggiolo, notificavano il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria a Z.D. detenuto presso la Casa Circondariale di Firenze Sollicciano, evitando così che lo stesso fosse a breve scarcerato. Contestualmente, al fine di assicurare alla giustizia anche il capo della banda, alle prime luci dell’alba di lunedì, i finanzieri accedevano presso l’abitazione del Z.A. (detto Carlos), traendolo in arresto. Nel corso della perquisizione effettuata dai i militari presso l’abitazione di Z.A. venivano rinvenuti e sottoposti a sequestro 15 telefoni cellulari utilizzati dal soggetto per contattare i fornitori ed i clienti. L’arrestato, dopo le attività di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Como. In tale ottica, prosegue senza tregua l’azione della Guardia di Finanza nella lotta a qualsiasi forma di attività illecita a garanzia della sicurezza dei cittadini.
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Varese – Sgominata banda di spacciatori, arrestati due marocchini
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