Nella giornata del varo del nuovo ponte di Genova resta vivo il ricordo delle vittime di quel tragico 14 agosto 2018, quando 43 persone persero la vita nel crollo del ponte Morandi, tra le quali quattro giovani di Torre del Greco. Roberto Battiloro, padre di Giovanni, giovane videomaker torrese tra le vittime del crollo, ha affidato ad un post su Facebook il suo stato d’animo e il suo pensiero in questa giornata particolare. “Ho sempre cercato di preservare la mia famiglia, da tutto e da tutti, proteggendola, usando a volte anche l’eccesso d’amore. Ma oggi, come spiego a mia moglie ed a mia figlia che questa nostra Italia conclude la ricostruzione del nuovo ponte. Certo cosa giusta e’ ripartire, ma come faremo mai a ripartire noi, lasciati monchi, senza un figlio, ucciso a 29 anni dallo Stato Italiano che ha finto di controllare le manutenzioni delle società’ della famiglia Benetton, tuona Battiloro. Lavori mai fatti sul vecchio Ponte Morandi, crollato il 14 Agosto del 2018, insieme alla nostra vita, e alla vita di altre centinaia di persone tra vittime e familiari. Tutta questa solerzia, questa produttività, mi sarei aspettato fosse stata profusa nella ricerca di una verità’ e di una conseguente giustizia, prosegue il padre di Giovanni. Mio figlio, a 29 anni e’ stato portato via dai suoi affetti più grandi, dalla madre e dal padre, dalla sorella e dagli zii, dai cugini e da tutti gli amici che lo amavano. Come riusciremo mai a mettere insieme i pezzi della mancanza, nessuna ricostruzione sara’ in grado di ricostruire le nostre anime uccise insieme al nostro ragazzo. Nessun gaudio, solo immenso dolore per ciò che ancora oggi si finge di non vedere, la corruzione a tutti i livelli, politici e amministrativi. Uccidere per lucrare. Che sia fatta giustizia”, conclude Roberto Battiloro.
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Torre del Greco – Varo ponte Genova, Roberto Battiloro: “Come faremo noi a ripartire, che sia fatta giustizia”
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