
Presso i locali dell’ex Orfanotrofio della SS Trinità, sabato 15 dicembre, si è inaugurata la mostra fotografica del professor Umberto Palma, dal titolo L’obiettivo di Palma – Istante, dedicata al continente africano. Umberto Palma è un professore missionario che ha dedicato tutta la sua vita ai diritti dei bambini. E’ il presidente regionale dell’Unicef per la Sicilia. Da oltre ventisei anni, ogni anno parte per Zinder (Nigeria, situata a circa 650 chilometri ad est della capitale Niamey (ndr)), la sua seconda patria, per portare solidarietà per la costruzione di un mondo migliore. Gli chiediamo di raccontarci la sua storia:
“Io non sono un fotografo, non correggo le mie foto. Il fotografo professionista se vede queste foto trova che c’è qualcosa che non va. Se guardiamo qualunque foto di un primo piano dei bambini, notiamo la fronte, bianca, lucida: certo, se siamo a quaranta gradi all’ombra e il bambino è sudato e io scatto, è quello il momento, la mia emozione. Io rivivo, guardando le foto, momento per momento.
Quando ero presidente Unicef per la Sicilia ho incontrato Martino Listì che è il coordinatore della chiesa evangelica per gli aiuti in Africa. In un suo convegno ho visto proiettate delle foto dei lebbrosi. Io non avevo mai visto cose del genere. E così mi sono chiesto: cosa posso fare per dare una mano come Unicef? E’ bastato uno sguardo, un’intesa, e così da ventisei anni vivo questa esperienza con Martino che ha fondato l’associazione Malam Mourna. Malam Mourna (il signore della gioia) è il nome che i lebbrosi di Zinder hanno dato al missionario laico siciliano, Leonardo Navarra. Leonardo Navarra si nutriva come i suoi bambini con topi e cavallette. Da Palermo mandammo quaranta tonnellate di merce: materiale sanitario, acqua e riso. Leonardo, quando ha ricevuto queste merci, mi telefonò e mi disse ‘ciatu mio’, devi venire in Africa, i lebbrosi ti aspettano!’”
E così conclude: “Quando si dice il mal d’Africa… Il mal d’Africa mio è quando arrivi nel villaggio dei lebbrosi che non hanno più le mani, ma per la gioia cominciano a battere così forte i moncherini che si sente il rumore delle ossa. Questo è il mal d’Africa. L’amore di questa gente verso di noi. E le migliaia di bambini che ci accolgono chiedendo cibo…”
La mostra sarà visitabile fino a venerdì 21 dicembre dalle ore 9,00-13,00 e dalle ore 15,00-19,00.
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