Nel Consiglio comunale tenutosi l’8 settembre a tenere banco è stato il Piano industriale dei rifiuti 2016/2021, il quale ha scatenato un duro dibattito tra maggioranza e opposizione. Tramite l’approvazione della delibera il sindaco Borriello intende portare avanti l’ambizioso obiettivo di raggiungere quota 65% di raccolta differenziata, riducendo sensibilmente il costo del servizio.
Tra i punti di maggiore attrito relativi al piano, la previsione di non distribuire più le buste per la raccolta differenziata. Il tutto sempre nell’ottica di abbassare i costi, visto che all’amministrazione i sacchetti costavano circa 600mila euro. Se da un lato il sindaco ritiene inutili le buste, sostenendo che solo il 50% dei cittadini ne ha fatto uso in passato, dall’altro l’opposizione fa notare che il cittadino dovrà fornirsi di queste buste, necessariamente biodegradabili, con il rischio che vengano usati sacchetti non a norma.
Il piano punta tutto sulle isole ecologiche e sui cassonetti di vicinato. In allestimento due punti di raccolta in viale Campania e in via Circumvallazione, all’altezza dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità. Lungo le strade torresi, invece, ritorneranno i cassonetti, suddivisi per vari colori in modo da effettuare la differenziata ogni giorno. Questo per evitare a coloro che sono troppo lontani dalle isole ecologiche di essere costretti a fare kilometri per depositare i rifiuti. A chi chiede a Borriello un maggiore ricorso alla raccolta porta a porta, il primo cittadino ribadisce che essa è solo teorica, poiché realizzabile concretamente solo in città di piccole dimensioni. Dunque, tale carenza va colmata con l’aumento delle isole ecologiche e con i cassonetti, in modo tale che ogni cittadino abbia la possibilità conferire i rifiuti ad una distanza ragionevole.
“Puntare sull’informazione e sulla disciplina dei cittadini, piuttosto che sulle sanzioni”. Questo il monito lanciato dal consigliere Polese, e accolto dal sindaco che ha confermato la volontà di investire su una campagna di informazione per educare i cittadini alla differenziata e a come si deve fare. Inoltre si sostiene l’idea di premiare coloro che la praticano bene tramite il sistema degli ecopunti – già inaugurato all’inizio del 2016 – attraverso il quale si concedono ai cittadini virtuosi buoni spesa proporzionati al peso delle sacchette conferite.
Altro punto critico del piano, sul quale si è focalizzato il consigliere Alfonso Ascione, la creazione di un centro di separazione dei rifiuti, da ubicare secondo il piano ad una distanza di circa 30/50 km dalla città. “Nel 2012 si voleva farlo a Santa Maria La Bruna, con i residenti che si opposero duramente” – ricorda Ascione in consiglio. “Ora il rischio è dato dal fatto che questo centro venga poi utilizzato anche da altri 59 comuni”, fa notare sempre il consigliere. Si spera che alla fine questo centro non venga costruito a Santa Maria La Bruna trasformando la zona in una discarica a cielo aperto dove lo sversamento riguardi anche i comuni limitrofi.
Infine il piano prevede l’utilizzo di 108 operatori che si occupino della gestione del servizio, più undici per apportare migliorie al servizio stesso. Anche qui l’auspicio del consigliere Ascione è quello di gestire meglio i dipendenti, in quanto a sua detta, nel precedente appalto, l’amministrazione lasciò a casa 30 lavoratori della ditta che si occupava della raccolta.
Infine interessanti le iniziative promosse da Borriello relative alla disciplina dell’isola ecologica di Santa Maria La Bruna, con orari di chiusura dalla mezzanotte alle otto per evitare lo sversamento incontrollato. Inoltre l’idea di puntare sullo spazzamento massiccio delle strade torresi e l’aumento delle risorse da destinare al lavaggio delle strade nei mesi estivi.
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