
L’emergenza rifiuti a Torre del Greco è la clonazione dello stesso capitolo di un romanzo già letto più volte, che trova la sua ragione in una classe politica incapace di stilare programmi idonei a impedire la devastazione ambientale e non in grado di superare la logica della decretazione speciale e di urgenza.
Questo è un fatto.
Come lo è la circostanza che si assiste al protagonismo di coloro i quali con l’emergenzialismo si fanno pubblicità, fingendo di ignorare che i fattori del disastro sono anche di natura “ereditaria”.
Con le strade invase dai rifiuti è troppo facile cercare di parlare alla pancia della gente, anziché ragionare tutti assieme per la programmazione di un nuovo sistema integrato di gestione della raccolta differenziata.
I dati dell’Osservatorio regionale sulla gestione dei rifiuti in Campania sono chiarissimi:
· nel 2016 in città la percentuale di raccolta differenziata era al 44,73%;
· nel 2017 è scesa al 38,04%. Su un totale di rifiuti prodotti pari a kg 41.228.327, i kg di rifiuti non differenziati sono stati 25.543.312.
Numeri che indicano che anche quando la spazzatura affollava solo le cosiddette “isole ecologiche” il sistema non funzionava.
È bastato che pochi ingranaggi si inceppassero affinché la città si riducesse nello stato in cui è oggi.
Il Partito Democratico di Torre del Greco ritiene inutili le strumentalizzazioni da parte di chi ha progettato un sistema inefficace. L’unica via possibile è riconoscere i propri errori, ed avere la dignità politica e sociale di rimediare agli stessi.
Non fuggendo dalle proprie responsabilità politiche e morali, il PD si impegnerà nelle settimane a venire per presentare le proprie soluzioni dell’emergenza in corso, affiancando ogni interlocutore che voglia proporre un progetto che rispetti la legalità, la cittadinanza e l’ambiente.
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