
Con l’indicazione di festeggiare “con sobrietà”, si è svolta stamani in villa Comunale Vincenzo Ciaravolo la cerimonia dell’ottantesimo anniversario dalla liberazione del nazifascismo.
“Oggi ci raduniamo per celebrare una data fondamentale nella storia del nostro Paese. Questa giornata non è solo un momento di commemorazione, ma un simbolo di speranza e rinascita per l’Italia intera – così il sindaco Luigi Mennella – un ringraziamento alle Autorità presenti e a tutti i cittadini. Quest’anno però questa giornata di memoria e di festa è velata da un doloro profondo, la scomparsa di Papa Francesco. Un uomo che con la sua umiltà e la sua voce profetica ha saputo parlare al mondo intero. Le Sue parole, come quelle dei partigiani, ci invitano a non dimenticare e a non rassegnarci mai all’ingiustizia.
“Il 25 aprile del 1945 segna la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista. Un giorno in cui tanti uomini e tante donne che hanno permesso di riconquistare la libertà e la dignità. La nostra città ha vissuto momenti di grande difficoltà durante la guerra. I nostri concittadini hanno partecipato attivamente alla Resistenza, contribuendo a scrivere pagine importanti della nostra Storia locale.
“Oggi, più che mai, è fondamentale trasmettere ai giovani il valore della democrazia e della partecipazione attiva nella vita civica. – E così conclude – Celebriamo il 25 aprile non solo come un giorno di memoria, ma come un’opportunità di rinnovare il nostro impegno verso una società più giusta ed inclusiva”.
“Questa è una celebrazione importante – a parlare è la vicepresidente del Consiglio Regionale Loredana Raia – che oggi festeggiamo con la mestizia nel cuore per la perdita di Papa Francesco. Ciascuno di noi deve sentirsi protagonista e attore e attrice di Pace. Questo 25 aprile ci deve servire per riflettere su quello che sta accadendo, vicino e lontano da noi. Quanto sia importante introdurre valori quali la solidarietà, l’accoglienza, la capacità di riconoscere l’altro o l’altra diverso da noi. Credo che insieme dobbiamo avvertire quella responsabilità che ci è propria per onorare i tanti giovani e giovanissimi che hanno pagato con la propria vita per costruire la libertà di cui oggi noi godiamo”.
Presenti alla cerimonia le forze dell’ordine, le varie associazioni e a tanti cittadini. Due corone dall’alloro sono state poste dal Primo cittadino alla Casa del Combattente e al monumento ai caduti in guerra della Prima Guerra Mondiale. Ha eseguito l’Inno di Mameli la soprano Martina Sannino.
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