
Dopo due anni dai numerosi incendi che hanno devastato la flora e la fauna del Vesuvio, ritorna l’incumbo del fuoco. Da giorni infatti il vulcano brucia nuovamente, stavolta in una zona precisa, quella di Torre del Greco.
Dopo il disastro ambientale del luglio del 2017, il territorio si presenta nuovamente in fiamme mettendo a rischio molti cittadini resindeti nelle zone più alte dell’area torrese. Per questo il comitato civico per la salvaguardia ed il recupero sociale del territorio vesuviano “Volontari per il Vesuvio” monitora la condizione dei roghi iniziati a luglio; un comitato dedicato a Giovanni Battiloro, il giovane videomaker di Torre del Greco morto insieme a suoi tre amici il 14 agosto del 2018 in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova.
Dopo il disastro ambientale del luglio del 2017, il territorio si presenta nuovamente in fiamme mettendo a rischio molti cittadini resindeti nelle zone più alte dell’area torrese. Per questo il comitato civico per la salvaguardia ed il recupero sociale del territorio vesuviano “Volontari per il Vesuvio” monitora la condizione dei roghi iniziati a luglio; un comitato dedicato a Giovanni Battiloro, il giovane videomaker di Torre del Greco morto insieme a suoi tre amici il 14 agosto del 2018 in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova.
Il Comitato riprende e sottolinea uno scenario davvero inquietante: un panorama spoglio, caratterizzato da un cimitero di alberi stradicati e fumanti caduti al suolo in seguito alle numerose fiamme che li hanno investiti. Incendi che certamente non aiutano una clima di umidità e afa che in questi giorni si è abbattuta sul territorio.
Eppure il Vesuvio, oltre ad essere conosciuto per la sua vicinanza alle città e per la sua pericolosità, è noto proprio per la caratteristica di esser circondato da tanto verde, ma anziché tutelare questo paesaggio ogni anno gli diamo fuoco distruggendo ogni cosa.
Eppure il Vesuvio, oltre ad essere conosciuto per la sua vicinanza alle città e per la sua pericolosità, è noto proprio per la caratteristica di esser circondato da tanto verde, ma anziché tutelare questo paesaggio ogni anno gli diamo fuoco distruggendo ogni cosa.
Foto di Antonio Camerilngo



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